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Valle Olona | 21 aprile 2023, 12:06

A Fagnano l’ultimo saluto a Francesco Macchi: «L’amore che ci hai donato non finisce»

Si sono svolti nella chiesa di San Gaudenzio, gremita di persone, i funerali del trentunenne che lo scorso giovedì ha perso la vita a Limido - nel Comasco - in un incidente

A Fagnano l’ultimo saluto a Francesco Macchi: «L’amore che ci hai donato non finisce»

Questa mattina, nella chiesa di San Gaudenzio a Fagnano, si sono svolti i funerali di Francesco Macchi, il ragazzo di 31 anni che ha tragicamente perso la vita lo scorso giovedì a Limido - nel Comasco - mentre andava al lavoro (leggi QUI).

«Forse noi pensiamo che la vita di Francesco sia stata difficile, che meritasse di più, che sia stato sfortunato, che il Signore l’abbia preso con sé troppo presto, settimana scorsa mentre andava al lavoro» ha detto don Federico Papini, dopo la lettura del Vangelo secondo Luca.

Il parroco ha proseguito collegandosi all’altra lettura, del profeta Isaia: «Può farci pensare che una settimana fa Dio fosse distratto, pensiamo che non sarebbe dovuta finire così la sua vita, spezzata quando ancora era giovane».

«La morte di Francesco è davvero un mistero, non ci sono parole. Ma c’è una parola con la “p” maiuscola che per noi può diventare sorgente di luce e di speranza nelle ferite del cuore. Noi crediamo in Gesù, nella resurrezione e sappiamo che la vita di un uomo, lunga o breve che sia, non è mai sprecata, perduta ma è una vita donata, offerta - ha proseguito il sacerdote -. Non vogliamo, oggi, che la disperazione abiti in noi. Crediamo che la morte abbia preso i nostri affetti, tuttavia c’è una luce che non si spegne: la luce dell’amore che Francesco ha donato a tutti noi e quello che lui ha ricevuto. Questo amore non finisce, non si interrompe».

Don Federico ha anche ricordato la persona che era Francesco: «Il suo senso di dovere per il lavoro, il suo affetto per i suoi cari, il suo sorriso dolce e mite, le sue passioni, i suoi interessi, il suo essere capace di amare e la sua voglia di girare il Mondo». (leggi QUI)

Ma non solo la preghiera per lui, ma anche per chi gli voleva bene e che ha riempito la chiesa di San Gaudenzio per dargli un ultimo saluto: «In questa celebrazione chiediamo anche di consolare i suoi cari. Signore consola e dona forza a chi soffre, insegnaci ad amare. La vita è troppo preziosa, bella e breve per permetterci di vivere da egoisti, sprecando l’occasione di amare».

Michela Scandroglio

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