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Busto Arsizio | 23 marzo 2023, 08:00

Kay Pè Giuss, 10 anni dopo i bambini di suor Marcella sorridono e festeggiano: «Grazie a tutti voi che rendete possibile quest’avventura umana»

Nonostante la miseria e la violenza ad Haiti si celebra questa realtà. I banditi impediscono a un prete di andare a Waf Jeremie, ma si battezzano comunque oltre 100 bimbi

Kay Pè Giuss, 10 anni dopo i bambini di suor Marcella sorridono e festeggiano: «Grazie a tutti voi che rendete possibile quest’avventura umana»

Dieci anni fa, un nuovo inizio. Quello per i bambini della Kay Pè Giuss, dei quali suor Marcella Catozza si prende cura grazie anche a chi sostiene questo progetto dal nostro territorio. Oggi ad Haiti la situazione è particolarmente difficile, scortata a vista da miseria e violenza. Per poco tacciono le armi, quando si festeggia il compleanno ma un episodio mette in guardia: a un prete, che deve recarsi a Waf Jeremie per celebrare i battesimi, viene impedito di entrare.

Non ci si arrende. Un tentativo di parlare con il capo della gang, la preoccupazione che sale e poi si decide: si pregherà la Madonna, affinché protegga la Kay.

«Jimmy con il coro prepara l’accoglienza e la processione entra lentamente in una chiesa affollata: 106 battesimi, 36 della kay, 70 della scuola materna... genitori, padrini, madrine e semplici curiosi! - racconta la missionaria bustocca - Il corso della celebrazione non seguirà perfettamente tutte le tappe liturgiche ma il buon Dio avrà sicuramente sorriso in cielo ascoltando madame Annette lanciarsi in canti liturgici per coprire le parole dette in italiano invece che in creolo o scoprendo che la tovaglia dell’altare era un lenzuolo». Già, un lenzuolo e per un motivo preciso: «La sagrestia è stata svaligiata!».

Non è questo che conta: «106 bimbi, uno dopo l’altro vengono abbracciati dalla Chiesa diventandone figli anche qui in una maleodorante bidonville del centro America: davvero nulla è impossibile a Dio! E poi via tutti alla kay a festeggiare: si fanno le squadre e due giorni di sfide hanno inizio! Ogni casetta ha preparato uno special: un canto, una danza, una poesia, una recita per ringraziare la Kay della sua esistenza e dire grazie a tutti quelli che hanno permesso da vicino o da lontano l’accadere di questa storia».

Anche quando si placano i festeggiamenti, non si esaurisce tutto. C'è una bellezza evidente» che traspare. E c'è la riconoscenza: «Grazie a tutti voi che rendete possibile quest’avventura umana!»

Marilena Lualdi

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