Sono trascorsi nove mesi da quando, probabilmente a causa di un colpo di vento, la statua della Giustizia situata nell’aiuola di largo Giardino, vicino alla Procura di Busto Arsizio, è stata abbattuta.
Da allora il monumento dedicato ai magistrati vittime della criminalità organizzata donato alla città da Audio Porfidio è “monco”.
Ed ecco che allora l’ex consigliere comunale sbotta: «Sono passati mesi, che fine ha fatto la statua?».
Celebri le sue proteste contro l’incuria della piccola area verde davanti alla Procura, tra pecore di cartone e un giardiniere mandato a sue spese a sfalciare per davvero erba e piccoli arbusti.
Oggi Porfidio vive a Stanghella, nel Padovano, ma anche a trecento chilometri di distanza continua a portare avanti le sue storiche battaglie, dalle multe in via Roma al decoro dell’aiuola di largo Giardino.
Dove, appunto, non ha mai fatto ritorno la statua della Giustizia.
«È decisamente tempo che venga rimessa a posto – afferma –. Nel rispetto non di chi si è impegnato e ha messo dei soldi di tasca propria per migliorare quest’area, bensì dei magistrati uccisi dal terrorismo a cui il monumento è dedicato. Se al Comune quest’opera non interessa, basta che me lo dicano e la porto da un’altra parte», conclude provocatoriamente.