Voleva parlare di confini, giustizia e giustezza, libertà, speranza, della sofferenza che genera l’amore e lo ha fatto in un modo alquanto singolare: raccontando la storia di un giudice che dopo vent’anni trascorsi a Milano torna nella sua casa natale in riva al Ticino. Sarà appunto Carlo il protagonista de “Il giorno dopo”, l’ultimo romanzo di Marino Bottini, avvocato-scrittore che ha voluto ambientare la sua ultima fatica letteraria proprio nella valle del Ticino.
Qui il suo protagonista è costretto a fare i conti con i ricordi: la sorella Carlotta, l’amata Agnese, un frate domenicano. All’improvviso riceve una lettera dal presidente del tribunale che gli affida un ultimo incarico: un marito e una moglie, due grandi famiglie, una donna che ritrova la sua libertà, “Il giorno dopo”. S’intitola così il romanzo edito da “La memoria del mondo” che sarà presentato lunedì 6 marzo alle 18 alla Galleria Boragno.
Un libro che fa riflettere su tematiche di estrema attualità incastonate in una trama originale: si parla di violenza femminile, giustizia, giustezza, libertà e tanti altri valori validi ieri come oggi. Ieri perché il libro è ambientato nel 1858, alla vigilia della seconda guerra d’Indipendenza lungo un fiume che a quell’epoca segnava il confine tra l’Impero e il regno sabaudo. Ma la scrittura incisiva di Marino Bottini, unita alla sua abilità di drammatizzare, facendo uso in modo magistrale delle tecniche narrative, crea quella giusta suspence che rende il testo di scorrevole lettura, senza mai perdere di vista la riflessione.
«Il filo conduttore del romanzo è la speranza – spiega l’autore – la più umana delle virtù, quella che nasce ogni mattina, che è libertà di vivere con pienezza il tempo presente, forza dell’individuo che scopre la libertà di agire secondo il proprio personale principio di giustezza e motore dei popoli che da sempre sono in cammino e indifferenti ai confini e alle leggi».
Nel curriculum letterario di Marino Bottini, altri quattro romanzi: “Tra due mondi”, la trilogia della solitudine con “Whitesands”, “Altrove” e “Tre” e un racconto di Natale “La contessa Masha”, ambientati in Gran Bretagna e nell’odierna Ucraina.