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Busto Arsizio | 28 aprile 2025, 16:55

Tovaglieri e Candiani visitano carcere di Busto dopo l’aggressione: «Situazione sotto controllo, body-cam a tutela degli agenti»

Dopo l’episodio avvenuto a Pasqua, l’europarlamentare e il deputato leghisti sono stati all’interno della casa circondariale per un confronto sulle iniziative che potrebbero migliorare il contesto

L'eurodeputata Tovaglieri davanti al carcere di Busto

L'eurodeputata Tovaglieri davanti al carcere di Busto

A pochi giorni dall’aggressione ai danni di un agente avvenuta il giorno di Pasqua, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri e il parlamentare Stefano Candiani, entrambi esponenti della Lega, hanno visitato oggi la casa circondariale di Busto Arsizio, incontrando la direttrice Maria Pitaniello, la comandante della polizia penitenziaria Rossella Panaro e una delegazione del personale in servizio.

«Abbiamo voluto portare la nostra solidarietà a chi lavora ogni giorno in un contesto difficile – ha dichiarato Tovaglieri - e confrontarci sulle possibili iniziative tese a migliorare la situazione. Nonostante le tensioni registrate nei giorni scorsi, abbiamo trovato un clima sereno e un ambiente in ordine grazie al prezioso lavoro svolto dagli agenti della polizia penitenziaria. Anche con loro abbiamo approfondito le questioni più delicate che mettono a rischio il precario equilibrio all’interno della struttura, come l’alta presenza di detenuti stranieri, la gestione dei carcerati con problemi comportamentali in sinergia con l’Asst e la carenza degli organici della polizia penitenziaria. L’ipotesi di dotare gli agenti di body-cam come previsto dal Ddl Sicurezza – ha concluso l’europarlamentare bustocca - è stata accolta con favore dagli agenti come un utile presidio a tutela di chi vive e lavora all’interno dell’istituto di pena».

Sul tema Stefano Candiani ha ricordato che «con il decreto Sicurezza daremo strumenti operativi utili, come body-cam e teaser, per scoraggiare l’insorgere di situazioni problematiche. Occorrono in generale interventi strutturali – ha aggiunto Candiani - per la costruzione di nuove carceri, per risolvere il problema del sovraffollamento e per migliorare il rapporto tra detenuti e personale di sorveglianza, troppo spesso sottoposto a uno stress psicologico eccessivo. Nell’immediato sarà opportuno valutare la revisione di alcune procedure operative, per recuperare personale di sorveglianza, evitando i trasferimenti dei detenuti in tribunale, che potrebbero avvenire in modalità on-line come durante la pandemia».

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