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Politica | 09 febbraio 2023, 07:50

Verga: «Sanità, terzo settore, diritti delle donne. Ecco perché ho deciso di mettermi in gioco»

La consigliera comunale di Busto, neo vicepresidente della Provincia, corre per le regionali: «Un percorso di crescita personale, ma anche la convinzione che la città è importante e ha bisogno di essere rappresentata»

Verga: «Sanità, terzo settore, diritti delle donne. Ecco perché ho deciso di mettermi in gioco»

Da anni immersa nella politica cittadina Busto Arsizio e consigliera comunale, da ieri vicepresidente della provincia di Varese. Valentina Verga ora corre per le elezioni regionali del 12 e 13 Febbraio con il Pd.

 «Il mio obiettivo - spiega - è compiere un percorso di crescita personale, prima di tutto, e amministrativo. Sono consigliera comunale ormai da diversi anni e impegnata in Provincia da un anno e mezzo. Poi la vicepresidenza, arrivata quando già avevo scelto di candidarmi. Mi metto in gioco e mi faccio conoscere di più nella parte soprattutto sud della provincia, un'occasione per mettermi alla prova e fare nuove esperienze. Certo, la partita è sempre fatta per vincere e c'è poi voglia di ottenere un buon risultato. Inoltre ho pensato con il Pd che Busto fosse una città talmente importante che aveva bisogno di essere rappresentata. Insomma una scelta naturale».

Le elezioni regionali toccano un territorio ampio ma vicino nelle decisioni, ad esempio in tematiche come la sanità. Che nel programma di dell'avvocato Verga è una delle questioni centrali: «A parte che andando in giro si scopre che tante persone non sanno che si vota e chiedono “ma posso votare anch'io?”. Terza spiegazione che domandano, come si fa a votare e poi dicono "ma a me della Regione che interessa". Mentre incide a partire proprio dalla sanità, la cui gestione è sotto gli occhi di tutti. Il Covid ha solo amplificato il problema che era già presente, quindi questa forte privatizzazione che porta i cittadini ad avere tutti questi disservizi». Nel programma un argomento chiave la riduzione delle liste di attesa del 50%, oltre che lo spostamento delle risorse dal privato al pubblico e la valorizzazione delle professioni sanitarie e della sanità territoriale, compresa la figura del medico di base.

A Busto e Gallarate, poi, c'è tutto il «gigantesco problema dell'ospedale unico, con la gente che è arrabbiata per il funzionamento attuale dei due presidi». E insiste Verga: «Questi continui proclami sull’ospedale unico, saranno quasi 10 anni e intanto non c'è niente, siamo ancora gli accordi di programma.  Va bene guardare in prospettiva, ma intanto gli ospedali perdono medici, primari. Garantiamo il servizio attuale, anche le case della salute sono venuti ad inaugurarle a Busto, ma tutto è uguale a prima».

Un campo di battaglia di Valentina Verga è quello dei diritti delle donne, già portato avanti in città e caro anche nel raggio di azione più ampio. «Ma anche il terzo settore – osserva – funziona benissimo, ha aiutato tutti durante il Covid, però non basta ringraziare... Quando c’è da tirare le fila, non si coinvolgono queste realtà nelle scelte. Cosa che invece c’è nel programma del centrosinistra. Il terzo settore sostiene tutta una serie di fragilità che non avrebbe risposta nel pubblico». Affine a questo discorso, l’impegno – anche sociale – del mondo sportivo. «Fanno un lavoro sociale a loro volta – sottolinea - specialmente sui piccoli. Poi bisognerebbe amplificare lo sport nelle scuole».

Prima di tutto, però, convincere le persone andare a votare: «Perché se non lo fai qualcuno sceglie per te».

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