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Fotogallery | 15 gennaio 2023, 09:06

FOTO. Dai ticket degli anni Trenta, capolavori d’arte, ai biglietti standardizzati di oggi

A raccontare l’evoluzione dei biglietti da stadio ieri alla galleria Boragno di Busto Arsizio Matteo Melodia, il maggior collezionista al mondo. Reduce da un’esposizione ai mondiali in Qatar ha raccontato la sua passione per la collezione di cimeli calcistici e ha presentato il suo libro “World cup tickets 1930-2018”

FOTO. Dai ticket degli anni Trenta, capolavori d’arte, ai biglietti standardizzati di oggi

È da quando aveva 14 anni che colleziona ticket delle partite di calcio. Prima del suo amato Milan poi di altri campionati. E non si è ancora stancato di aggiungere biglietti su biglietti, tanto che a chi gli chiede qual sia il pezzo più bello, lui risponde “quello che devo ancora trovare”. Nella serata di ieri sabato 14 gennaio il maggior collezionista mondiale di biglietti da stadio Matteo Melodia era a Busto Arsizio, alla galleria Boragno. In occasione della mostra sulle maglie calcistiche organizzata dal Comitato commercianti centro cittadino e da Football Collection in collaborazione con l’assessorato allo sport e il distretto urbano del commercio, è stato invitato a presentare il suo libro “World cup tickets 1930-2018” che racconta appunto la storia dei mondiali di calcio attraverso i ticket

«La passione è nata sin dal 1987 – racconta – Negli anni Novanta avevo collezionato più di 80mila biglietti. Credo che il biglietto rappresenti un momento vissuto, una prova che racchiude che sei stato lì». Un settore ovviamente di nicchia quello che ha spinto Matteo Melodia ad accatastare biglietti su biglietti e anche distintivi e altri cimeli calcistici. Purtroppo però il destino del ticket è ormai segnato.

«Il futuro non è roseo – commenta – Fra poco non ci sarà più. Già il Covid ha decretato una vera e propria svolta con la “non-stampa”. Adesso è sostituito da QR-code e Pdf. Più si va indietro con il tempo o più le squadre sono di bassa categoria e più i biglietti sono belli. I ticket degli anni Trenta erano un’opera d’arte, ora sono diventati standardizzati, su carta lucida che tende a scomparire nel tempo».

Ma la passione e determinazione del collezionista non lo fanno arrendere. Ci vogliono impegno, costanza, passione e serietà. «Queste ripagano sempre – confessa – Per reperirli avevo iniziato con i classici annunci, poi lettere, mercatini e anche presso le famiglie che, rovistando tra i cimeli casalinghi, trovavano ticket di campionati calcistici. Con il tempo ho collezionato tanto e per conservarli ho acquistato album in negozi di filatelia. Sono reduce da un’esposizione a Doha, durante i recenti mondiali in Qatar. Ci ero già stato anni prima: il Qatar celebra la festa nazionale dello sport nel mondo. Mi è sembrato un sogno, un contesto unico».

A dialogare con l’autore Massimiliano Scali della “Old football shirts”. Presenti anche gli assessori Daniela Cerana e Maurizio Artusa.

Laura Vignati

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