Ci sono i numeri dei record, che non sono però fredde cifre: sono la dimostrazione che il lavoro duro della e per la comunità paga. Oltre 400 persone oggi erano al pranzo della patronale di San Giuseppe a Busto Arsizio.
Ma dietro il rumore festoso del parco e delle bancarelle c'era anche un momento speciale che sussurrava qualcosa: festa è anche gratitudine. Quella manifestata a una parrocchiana come Rosa Farioli Lombardini, per tutti Rosita, e quella da lei stessa - ha spiegato il parroco don Giuseppe Tedesco - espressa, con quell'incredulità che caratterizza le persone umili e generose.
«È una persona che considero straordinaria - ha detto il parroco - semplice, umile, sempre presente e sì, ha una caratteristica molto bella che è quella della gratitudine. Ministra dell'Eucarestia per anni, anche ora che non può più far parte della Caritas si ricorda sistematicamente dei suoi bisogni con generosità. Ringrazio il Signore per averla donata alla nostra comunità».
Comunità che - ha pregato prima l'ex parroco, monsignor Silvano Provasi - deve essere scintilla viva per la città. Lo dimostra ogni giorno con gli sforzi silenziosi per gli altri e anche in questi giorni di festa, in cui gli Amici di San Giuseppe si prodigano instancabili per rendere felici le tante persone che arrivano in viale Stelvio e lo faranno fino all'11 maggio.