Intanto, ieri il Consiglio federale ha approvato le licenze nazionali per l’iscrizione al campionato 2023/2024 e la Lega Pro ha espresso parere favorevole.
«La scelta della sostenibilità economica dei club di Serie C è la stella polare di ogni azione della Governance di Lega Pro - si afferma - Essa si ottiene attraverso la riforma del calcio italiano in cui prevalgono gli asset di interventi con cultura di sistema, politiche rigorose di contenimento dei costi, introduzione della cultura di impresa, regole certe e rigorose con controlli efficaci».
Quali sono le linee chiave dunque? La prima, mettere in sicurezza economico-finanziaria i club.
«Il modello si fonda su precise direttrici quali, tra l’altro, la diffusione della cultura di impresa, la consapevolezza e la conoscenza dei processi economico-finanziari della gestione, la responsabilità aziendale - dice la Lega Pro - Esso si ispira inoltre sia al modello della Bundesliga che, alle norme del nuovo Codice della Crisi d’Impresa, modelli che per certi versi si fondano entrambi su logiche predittive degli eventi aziendali (e non su analisi consuntive). In particolare, seguendo queste logiche anticipatorie, Lega Pro ha deciso di monitorare per tempo tutta una serie di scadenze sia di natura tributaria che di natura infrastrutturale, con la finalità di prevedere e, possibilmente risolvere, potenziali problematiche che altrimenti – se affrontate tardivamente – sono generatrici di situazioni critiche spesso insanabili, come la recente storia delle iscrizioni ai campionati ci ha insegnato (vedi vicenda Campobasso)».
Ci sarà così una preiscrizione a cui attenersi.
Altra strada: «Viene superato un sistema dei controlli basato sull’analisi della consistenza patrimoniale delle società, con la conseguente richiesta di abrogazione dell’indicatore di patrimonializzazione (P/A), che rappresenta di fatto una metodologia statica basata su grandezze “stock” e non “flusso”, del tutto inadeguata ad anticipare crisi e problematiche aziendali. Pensare di mettere in sicurezza una società riponendo esclusivamente fiducia sulla sua patrimonializzazione non assolve a tale obiettivo».
Questo per un ragionamento: «Tale aspetto può forse tranquillizzare sotto un profilo civilistico ma non risponde necessariamente alle esigenze di cassa che una gestione può richiedere in quanto gli elementi patrimoniali diversi dalle disponibilità/liquidità a breve non sono immediatamente e/o facilmente traducibili in flussi di cassa disponibili».
Avanza quello che vien definito un «più efficace metodo di controllo dinamico e prospettico dei flussi finanziari necessari a far fronte alle obbligazioni delle società, da compiersi riguardo ad un determinato orizzonte temporale (12 mesi) - si afferma ancora - Si realizza pertanto un controllo sulla “gestione in divenire” basato sui flussi di cassa attesi (e consuntivati periodicamente) e non più sui dati stock a consuntivo, che, in quanto tali, si riferiscono logicamente al passato; il tutto seguendo quanto il sopracitato modello Bundesliga ed il contenuto del Codice della Crisi d’Impresa, oggi, perseguono».
Ecco perché la Lega Pro sottolinea di essersi già attivata «a partire dalla corrente stagione 2022/2023 a far predisporre alle proprie associate un piano economico finanziario previsionale (basato su un proprio format ufficiale) dal quale poi desumere gli elementi necessari alla elaborazione di un indicatore finanziario prospettico che auspichiamo possa essere adottato anche dalla Figc».
La metafora
Ghirelli usa una metafora: «Facciamo un esempio simbolico per far capire il cambiamento, dice il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli: io sto guidando l’automobile. Guidando guardo lo specchietto retrovisore, mi serve per vedere cosa succeda dietro di me, questa è ed è stata l’analisi su consuntivi, su bilanci precedenti; io devo guardare avanti cosa succede per guidare bene ed in sicurezza, questa è la logica predittiva degli eventi aziendali, devo sapere cosa succederà i dodici mesi che abbiamo davanti”».
Si manterranno però norme ritenute efficaci. Come l’obbligo di deposito della fidejussione per l’iscrizione al campionato e al superamento di un certo limite degli emolumenti.
«La fidejussione rilasciata dai club mette in sicurezza la regolarità economico-finanziaria dei club e il rispetto della regolarità della competitività sportiva del campionato» osserva la Lega Pro. Ed è una «garanzia non solo per i tesserati, che si vedono coprire adeguatamente i propri compensi, ma anche per l’intero Sistema in quanto “certifica” indirettamente, al pari di un qualsiasi altro indicatore, la sussistenza di un merito creditizio o altresì di una capacità finanziaria delle società e dei propri soci».
Ultimo ma non ultimo, le garanzie di sforamento budget. «Qui c’è un cambiamento di cultura - è convinto Ghirelli - Fino ad ora ha dominato il sistema: tu non rispetti le regole e di conseguenza subirai una sanzione. Oggi, tu hai l’Indicatore di liquidità, calcolato sulla situazione patrimoniale al 31 marzo 2023 maggiore o uguale a 1, non dovrai presentare alcuna fideiussione integrativa in caso di sforamento monte ingaggi oltre 1 milione di euro. Si passa al concetto di premialità, metodo che dovrebbe spingere tutti i club in quella direzione di sana amministrazione».
Insomma, la Lega Pro ritiene di aver introdotto «la cultura di impresa nel suo agire e nel rapporto con i club - conclude - Per fare ciò occorre non avere un’idea sanzionatoria, punitiva, nei confronti dei club ma un’idea condivisa basata su logiche predittive degli eventi aziendali».