Una produzione rigorosamente made in Busto Arsizio. Solo che in questo caso non c’entrano le ciminiere o i macchinari di ultimissima tecnologia: sono il teatro, le competenze, la formazione anche del pubblico.
Un avvio, quello del Teatro Sociale “Delia Cajelli”, con tre calendari illustrati oggi che vanno a innestarsi sugli altri non meno di valore. Una stagione ambiziosa, che chiama anche i giovani, la sinfonica in partenza sabato 16 ottobre. La lirica che significa appunto non ospitare opere, ma produrle, con tutto ciò che porta anche a livello economico sul territorio, al via domenica 23 ottobre con il galà.
«Quasi tutti i venti appuntamenti sono nostre produzioni - ha detto l’architetto Daniele Geltrudi di Educarte, anche per conto del presidente Luca Galli – Oggi in particolare parliamo dell’apertura della stagione nel segno della musica».
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L’identità risuona con orgoglio con il maestro Davide Bontempo: non a caso, l’orchestra Alchimia si è voluta ribattezzare in Du.Ca. in omaggio ai coniugi Giulio Durini e Carolina Candiani, imprenditori che fondarono il teatro per il bene della città e del territorio. Il 16 dunque un appuntamento speciale, con “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi e Piazzolla – viaggio nel tempo e sul pianeta – alle ore 18. Presente oggi anche la gallaratese Federica Gatti, violino solista. Fondamentale il supporto del Comune e degli sponsor.
Si possono acquistare biglietti, come pure abbonamenti che permettono di godersi a prezzi ulteriormente calmierati una stagione o diverse combinazioni. Compresa quella della prosa, presentata ancora nei dettagli ieri da Carlo Grassi.
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Il 23 ottobre si comincia con il galà della lirica e tre solisti sotto i riflettori internazionali, come illustrato dal maestro Marco Beretta: Aquiles Machado, Sara Cortolezzis, Jorge Nelson Martinez Gonzalez. «Un appuntamento che può servire ad avvicinare il pubblico all’opera» ha rilevato il direttore. Aspettando di completare la trilogia verdiana l’11 dicembre con “Il Trovatore” e poi passando a un cardine come la “Carmen” di Bizet. Fino a convocare ancora i talenti di tutto il mondo, come accaduto lo scorso anno, nella BA Lirica II International Voice Competition.
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Parola d’ordine sinergia, coinvolgimento degli studenti, avvio anche di una collaborazione con l’Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni, ha ribadito il regista Alberto Oliva: «BA Lirica è la produzione del Teatro, con un investimento importante e altrettanto importante da parte del Comune. Produrre è farsi veramente autore di qualcosa che nasce al Teatro Sociale, per il Teatro».
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Appassionato anche l’intervento della vicesindaco Manuela Maffioli: «È motivo di grande soddisfazione per noi. La vittoria di una grande scommessa. La sinergia con l’amministrazione si è concretizzata su due versanti. Il primo concettuale, all’inizio del mio primo mandato andai a visitare i teatri, tutti gli spazi fisici sono la manifestazione concreta di una battaglia contro il degrado. Dove c’è recupero c’è recupero, dove c’è bellezza, c’è bellezza. Abbiamo stretto un patto con il presidente Galli sul ruolo del teatro per la città. Ecco ora una stagione di altissimo livello». E Maffioli ha ricordato il lavoro formativo svolto prima con l’avvicinamento dei bambini alla lirica già prima della pandemia.
L’indotto è assicurato: sia dal pubblico anche da fuori città, sia dalla presenza degli operatori che vengono a Busto Arsizio. Parola d’ordine sinergia, tra filoni, tra settori, come anche dimostrato dai tavoli creati nell’ambito culturale e sociale.
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Poi l’omaggio di Annamaria Pizzoli, fiera di quanto si sta producendo nella sua città.
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