«Varese è il cuore, l’ossigeno e il cervello della Lega». Matteo Salvini si è rivolto così questo pomeriggio ai sostenitori riuniti in piazza Monte Grappa. Con lui sul palco i candidati alle elezioni del 25 settembre e alcuni amministratori del territorio.
Davanti a loro il popolo della Lega, con tanti giovanissimi in prima fila. Ed è in particolare a loro che Salvini si è rivolto a più riprese.
«Eccezionale una piazza come questa la domenica pomeriggio. E quanti ragazzi», ha esordito, per poi partire dai temi del territorio: «Chi sceglie la Lega sceglie l’autonomia, il governo dei popoli. Ne parlavo con Matteo Bianchi: qui si sente la concorrenza della Svizzera, che paga il doppio o il triplo i lavoratori. A chi rimane a Varese bisogna garantire di non essere lavoratori di serie B. Nel nuovo governo di centrodestra, perché dopo il 25 settembre ci saremo noi e non più Pd e 5 Stelle, potremo avere un ufficio o un ministero con magari qualcuno di questo territorio a difendere il lavoro e i risparmi dei frontalieri».
Ma la «priorità» non può che riguardare «le bollette della luce e del gas»: «Anche senza la laurea alla Bocconi capisco che state pagando il doppio o il triplo. A Letta che parla di altro dico che se ha a cuore questo paese deve firmare il decreto per bloccare gli aumenti. Altrimenti quanti negozi chiuderanno a Varese?».
Cita anche flat tax, blocco delle cartelle esattoriali, «lotta alla droga senza se e senza ma», reddito di cittadinanza («bisogna sistemare quello che non va») e si scaglia contro la legge Fornero: «Non vedo l’ora di avere la forza di cancellarla una volta per tutte».
«E si deve tornare – ha aggiunto – a proteggere i confini del nostro Paese. Ne ho le palle piene di scippatori, clandestini, mangiapane a tradimento. Sono orgoglioso di andare a processo per aver protetto l’Italia».
Poi l’appello ai giovani a informarsi e votare e ancora un riferimento al territorio: «Per Varese e la Lombardia faremo tutto il possibile immaginabile». E cita gli esponenti locali: «Attilio Fontana, che governerà la Regione per i prossimi cinque anni, Giancarlo Giorgetti che è in Valtellina, Umberto Bossi, grazie al quale siamo qui oggi. Chi dimentica le proprie radici non ha passato e di conseguenza né presente né futuro».
Infine chiama tutti a raccolta per il ritorno a Pontida di domenica prossima: «Sarà una giornata memorabile».
Poi, come da tradizione, si intrattiene a lungo per una raffica di selfie con i sostenitori, mentre i militanti servono il risotto in piazza.
D’altra parte, come aveva sottolineato il referente provinciale Stefano Gualandris, «la Lega è nata nelle piazze e continuerà sempre ad avere questo spirito popolare».