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Economia | 12 luglio 2022, 15:57

Milano Unica, per il tessile una ripresa inaspettata. E minacciata

VIDEO. A Rho il via alla fiera del tessile di alta gamma con 445 espositori. Il settore mostra la sua resilienza in un momento così incerto. Il ministro Giorgetti: «Grati agli imprenditori del settore»

Milano Unica, per il tessile una ripresa inaspettata. E minacciata

Incertezza e solidità: due parametri opposti in quest'epoca del tessile, capace di investire ancora in maniera significativa sulla fiera in presenza con Milano Unica. Nonostante appunto il quadro incerto. Continua così la ripresa, in modo sorprendente.

Oltre le cifre

Lo svelano le cifre della rassegna di alta gamma, ma anche del mercato. Per quanto riguarda le prime, le ha messe in luce il presidente Alessandro Barberis Canonico. Sono 389 le aziende presenti, di cui 324 italiane e 65 dall’estero, che, con le loro nuove proposte per l’Autunno/Inverno 2023/2024, determinano il segnale di uno scenario economico in forte ripresa. Considerando inoltre le numerose aree speciali e di ricerca, le presenze della 35a edizione salgono a 445 espositori. «Questo è un ottimo segnale di crescita e un’iniezione di fiducia per il futuro - ha specificato - Tengo a sottolineare inoltre la completezza dell’offerta di Milano Unica: non solo uomo ma in questa edizione ci sono ben 157 aziende espositrici che propongono un’ampia offerta per la donna. Oggi più che mai: Uniti per essere Unici».

Le altre cifre sono quelle fornite da Claudia D’Arpizio, Senior Partner di Bain & Company. Il settore moda (premium e lusso, escludendo il segmento mass) ha toccato nel 2021 quota 280 miliardi di euro (+28% rispetto al 2020), con una ripresa guidata dalla Cina, l’America e l’Europa. Negli Usa in particolare, si allarga la fascia della popolazione, anche più giovani e ad esempio la seconda generazione di origine asiatica, che guarda ai brand europei.

Corre con maggiore velocità il segmento donna, pur restando sotto i valori del 2019. Ci si attende che anche il segmento premium ritorni ai valori pre-covid tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023. Mentre il lusso prosegue il suo percorso positivo.   L’attuale ripresa del mercato tessile è guidata da quella della domanda di abbigliamento formale, ma anche influenzata dalla attuale situazione di stress della supply chain produttiva, specifica D'Arpizio. Una ripresa anche inaspettata, pensando che a febbraio, quando si pensava di poter prendere fiato e correre, è piombata addosso la guerra.

Ma anche questa resilienza, questa capacità di stupire, è il tessile. Che ha davanti tre sfide chiave: ridurre i tempi di consegna, innovare l’offerta attraverso lo sviluppo di nuovi materiali performanti e sostenibili, adatti alle nuove occasioni ibride casual-formali dei consumatori e investire in una value proposition lavorativa attrattiva per reclutare i nuovi talenti e formarli adeguatamente.

Orgogliosi e preoccupati

Quello dei talenti è un grave problema, che non affligge solo l'Italia. Ci si tornerà. Intanto il ministro Giancarlo Giorgetti interviene online perché impegnato con il premier Draghi in un confronto importante con i sindacati.

«Fin da quando abbiamo inaugurato il tavolo moda, dissi che l'Italia doveva essere grata agi imprenditori del settore. Questo è vero a maggior ragione a distanza». Giorgetti ha ricostruito i 17 mesi di lavoro al Mise, compreso quello in casi di particolare crisi, «ma gli interventi emergenziali non bastano, vanno inseriti in una politica industriale per la moda in un asset strategico per l'economia italiana». Ribadendo che bisogna puntare su una politica di offerta, quindi di investimento.

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È Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia, a rimarcare: «Quando ci sono i momenti di incertezza, ci sono anche quelli di grandissime opportunità. È un mercato molto più di volume che non di margine, ma abbiamo un mondo che si sta ridisegnando».

La sfida è la sostenibilità, e le regole le deve dettare l'Europa. Poi la questione clou: quella delle competenze, della manodopera. 

Su questo scenario di opportunità, incombono però l'instabilità e la crisi energetica. I costi schiacciano aziende come quelle tessili, che sono energivore.

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Milano Unica a Rho proseguirà fino a giovedì 14 luglio ed è tornata a occupare quattro padiglioni.

Marilena Lualdi

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