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Sociale | 17 giugno 2022, 18:10

Legnano e la speranza di vedere una città sempre più inclusiva

Luciano Lo Bianco, responsabile della Uildm sezione Legnano, racconta la simpatica iniziativa di sabato 11 giugno della gara di hockey su carrozzina e la speranza di vedere una città sempre più inclusiva

Legnano e la speranza di vedere una città sempre più inclusiva

Momenti di festa caratterizzano le calde giornate alla Uildm di Legnano, con tante iniziative nate circa vent’anni fa per costruire momenti di inclusione e raccogliere fondi per i tanti progetti in cantiere. Nel corso degli anni sono stati ospitati diversi gruppi di associazioni di volontariato per far conoscere le persone con disabilità; e non  solo, anche le realtà dell'associazionismo all'interno del territorio. Luciano Lo Bianco, responsabile della Uildm sezione Legnano, racconta la simpatica iniziativa di sabato 11 giugno della gara di hockey su carrozzina e la speranza di vedere una città sempre più inclusiva.

Come avete vissuto questa esperienza e quali sono state le reazioni dei partecipanti?

«È il secondo anno che lanciamo questa iniziativa dell’hockey che è nata esclusivamente dai ragazzi, che nella nostra associazione sono protagonisti della loro vita, nel senso che qui non esistono persone con handicap, ma solo persone e volontari che lavorano, creano e aiutandosi a vicenda. È stato individuato dai ragazzi uno sport “possibile” per potersi sperimentare e confrontarsi fra di loro. L’anno scorso l’iniziativa è andata benissimo, mentre quest'anno ci sono state difficoltà dovute al basso numero dei partecipanti perché c’erano altre iniziative in corso in tutta Italia, che hanno impedito la partecipazione di diversi ragazzi».

Quali sono le vostre future azioni?

«Le nostre future azioni come associazione sono tante. Sebbene noi siamo unione italiana di lotta contro la distrofia muscolare, nel contesto legnanese ci occupiamo della vita delle persone e della qualità della vita. Lo facciamo camminando assieme alle persone, cercando di fare tutto con loro attraverso una  ricerca unitaria delle loro capacità, per creare e aumentarne l’autonomia.

Uildm Legnano è anche Vita Indipendente con due appartamenti domotici nei quale si fa questa “sperimentazione della vita indipendente” per chi fosse interessto. All’interno di queste strutture si tengono anche le scuole delle autonomie dove vengono dei ragazzi, soprattutto giovani, con delle insufficienze mentali o problematiche di un certo tipo (soprattutto bambini) che hanno la possibilità di sperimentarsi con degli operatori per acquisire delle autonomie.

Questo ha un grande significato perché il carico genitoriale di una persona con disabilità grava  ulla mamma nella maggior parte dei casi e porta poi alla rottura del nucleo familiare, nel momento in cui il ruolo materno viene meno per stanchezza del genitore o altri motivi.

Le scuole delle autonomie servono affinché il ragazzo, in base alle sue capacità, riesca a poter fare le cose che non fa.

Faccio alcuni esempi: insegnare al bambino a mettere la roba nel cesto della lavanderia invece di buttare tutto per terra, educarlo a bere cose sane, insegnargli a non mettersi in situazioni pericolose. Queste azioni danno un maggiore autonomia e serenità alla famiglia.

Abbiamo 9 mezzi con i quali facciamo trasporto sociale attraverso il quale cerchiamo di metterci a disposizione soprattutto con gli anziani che vogliono aumentare la qualità della loro vita, non solo trasporti a case di riposo e ospedali, ma soprattutto trasporti per andare a fare la spesa o a teatro, dal parrucchiere o dall’amica.  utto finalizzato ad una maggiore autonomia e gestione al meglio del proprio tempo libero.

Abbiamo abitualmente 8 volontari sul servizio civile, ma quest’anno sono solo 6 purtroppo, che sono di supporto a tutta l’attività. La loro presenza è fondamentale per diversi motivi: da un lato sono una risorsa perché ognuno di loro ha delle capacità che possono mettere a disposizione e possono mettere in rete, dall’altro acquisiscono la nostra professionalità e delle capacità nei rapporti, un modo nuovo di vedere il mondo. Inoltre, in maniera sinergica riusciamo a dare qualcosa alla società. Questo equilibrio determina il funzionamento dell’associazione».

Una tua riflessione sulla giornata?

«È stata simpaticissima. I ragazzi si sono divertiti e qualcuno della nostra associazione ha provato l’ebrezza di cosa significa andare in “carrozzina”. Per noi la carrozzina non è simbolo di disabilità ma di autonomia ed è vista sotto questo aspetto.

Nonostante le difficoltà presenti nella città di Legnano, con barriere architettoniche diffuse o come l’impossibilità di andare a prendere un treno, la carrozzina è uno strumento che ti permette di accedere. Grande sforzo sarò quello di rendere la città non sono accessibile, ma fruibile. A noi non interessa entrare nei servizi ma poterli utilizzare. L’accesso è garantito dalla legge, ma la fruibilità non sempre. E un modo diverso di concepire i rapporti umani e la vita in una città».

Raffaele Specchia

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