Dodici giugno, a Busto vanno a votare per il referendum 11.687 persone: in pratica il 18.38% degli aventi diritti al voto. Una percentuale molto bassa. C'è invece chi ha scelto di non votare come strategia in ottica di mancato raggiungimento del quorum e chi non era interessato o aveva altri motivi. Ma anche alle scorse amministrative - appuntamento elettorale tra i maggiormente sentiti - aveva espresso la propria preferenza circa il 45%, rivelando una disaffezione in costante aumento.
C'è un luogo però dove il voto è stato un atto di coscienza civica a maggior ragione, di determinazione. L'ospedale. E un reparto in particolare, induce a riflettere.
La storia è emersa oggi attraverso un ringraziamento dell'Asst Valle Olona ai colleghi impegnati per permettere ai degenti di votare in tutti i presidi ospedalieri. In questo messaggio, si dà parola a Cristina Vasile, coordinatrice dell'Organizzazione Logistico Strumentale per l'ospedale di Busto Arsizio.
«Questi tre giorni per me sono stati il compimento e la realizzazione dello scopo che ad ogni Elezione e Referendum mi prefiggo: permettere ai degenti di manifestare il diritto di voto nel luogo dove sono in quel momento, cioè in ospedale...» racconta. E poi aggiunge: «In questi anni la cosa che più mi ha emozionato in positivo è stata vedere che anche alcuni pazienti degenti presso l'Hospice... fino all'ultimo... hanno esercitato il diritto di voto con il desiderio di difendere questo grande diritto acquisito».