Si lavora ancora al parco di viale Stelvio a Busto Arsizio. Questa volta i volontari sono all’opera per smontare tavoli e strutture al termine della patronale di San Giuseppe tornata dopo due anni di stop.
«Il bilancio è più che positivo», sorride Mario Cislaghi. Il responsabile dell’organizzazione della festa può finalmente tirare il fiato: «Lo ammetto, ero un po’ preoccupato. Dopo essere rimasti fermi due anni, temevo che tanti volontari non si sarebbero ripresentati e non sapevo come avrebbe reagito la gente».
La risposta è stata positiva su entrambi i fronti. La partecipazione, infatti, è stata molto ampia: «Non saprei quantificare l’afflusso, ma direi che 8-10mila salamini li abbiamo preparati. Quest’anno si sono sovrapposte più feste, ma mi sembra che siano andate tutte bene nonostante la contemporaneità», spiega Cislaghi.
Ma a emozionarlo se possibile ancora di più è il gran lavoro della squadra di volontari: «Meriterebbero un monumento. Erano in 55, un numero importante. La cosa che mi fa particolarmente piacere è che quindici di questi erano giovani ragazzi e ragazze. È fondamentale puntare sul ricambio generazionale per dare continuità all’iniziativa. Questa volta hanno fatto un po’ di gavetta, ma vogliamo coinvolgerli sempre di più, a partire dalla stesura del programma».
Oltre ai giovani «auspico che qualcuno mi affianchi nella parte organizzativa: permessi e burocrazia richiedono un grande impegno. Al di là di questo, ringrazio tutti i volontari. La maggior parte di loro lavora, ma nessuno si è tirato indietro. Un pensiero particolare, poi, va a chi negli anni ha fatto tanto per la festa e oggi non c’è più».
Non è ancora stato quantificato con precisione il ricavato della manifestazione, ma non ci sono dubbi sul fatto che sarà possibile rinnovare l’impianto audio della chiesa.
È solo l’ultimo dei tanti progetti per la parrocchia realizzati grazie alla festa.
L'appuntamento, come si legge su una lavagna, è al 2023.
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