San Giuseppe polverizza ogni record: Busto si è ripresa la sua festa

La folla del primo maggio? Roba vecchia, distanziata per usare termini alla moda. Certo, adesso ci sono nuove regole e nuove sensibilità a causa del Covid, ma i numeri di coloro che si sono presentati alla festa di San Giuseppe a Busto Arsizio durante il giorno festivo di 3 anni fa sono stati polverizzati da un "anonimo" 21 maggio. Perché anonimo, non era.

La voce di Mario Cislaghi, che parla in rappresentanza degli Amici di San Giuseppe, si incrina e si può ben capire perché. La data di partenza della festa tra le più seguite in città riesce a essere conferma e sorpresa. Era tutto il giorno che Cislaghi si aggirava inquieto, con un interrogativo: basterà il pane? Un timore, che celava una speranza: meglio rinforzare gli approvvigionamenti.

Si sapeva che la gente aveva voglia di festeggiare, ma misurare quel desiderio in un weekend primaverile che già sapeva d'estate, era difficile. Il sabato ha visto un incessante ma tranquillo procedere alla volta del parco di viale Stelvio. Quindi, la sera ecco la coda che si allungava: non c'era un menu speciale, a tema. Il cibo richiesto, era lo stare insieme.

«Siamo felici - confida Cislaghi - per questa risposta. I volontari sono di nuovo al lavoro dopo oltre due anni, sono tornati tutti subito». Poi la sua voce si incrina, e si comprende perché. Nel frattempo, due Amici non ci sono più. Questo trasmette malinconia, ma allo stesso tempo dà la carica: bisogna mettersi ai fornelli anche per loro. Bisogna dare tutto per la festa.

Che è appena cominciata - ieri come a Madonna Regina e poi c'è quella dell'oratorio San Filippo - , durerà fino al 5 giugno. Ma adesso è di nuovo "a casa", con la sua gente, e niente e nessuno può farla tornare indietro.