/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 03 giugno 2022, 06:20

La forza di una festa: squadra, tradizione e futuro. «Meritate un grazie immenso»

LA FOTO CHE DICE TUTTO. Verso le battute conclusive la patronale di San Giuseppe con presenze record a Busto Arsizio. Mario Cislaghi ai volontari: «Un gruppo incredibile». Sabato le benemerenze dell'Avis nel parco, poi il gran finale

La forza di una festa: squadra, tradizione e futuro. «Meritate un grazie immenso»

È stato un prodigarsi senza sosta dal primo momento. Che non è quello in cui è iniziata la festa a Busto Arsizio: no, è quando si è deciso di farla.

«Torniamo a organizzare la patronale di San Giuseppe». Un'esitazione poteva incrinare quella scelta: ce la faremo? Che significa: ce la faremo, dopo due anni di pandemia? Risponderanno tutti all'appello? Questo dubbio, gli Amici di San Giuseppe non se lo sono mai posto davvero: è bastato guardarsi negli occhi e ci si è messi tutti a lavorare. A preparare il parco di viale Stelvio per il grande ritorno.

«Meritano un grazie immenso, tutti. Un gruppo incredibile, una grande squadra, che non si è risparmiata mai. Poi ci sono anche giovani, per cui vediamo il futuro» osserva Mario Cislaghi mentre mostra la foto della squadra sorridente, che più di tutto sprigiona il segreto del successo di questa festa che è di tutta la città. L'ulteriore conferma è che sabato qui l'Avis comunale Busto e Valle Olona ha voluto organizzare la sua Serata del donatore. Il luogo giusto, perché ricordiamo che questo magnifico giardino vicino all'ospedale si chiama "Parco per la Vita". Ma anche perché qui batte forte il cuore della città, che ha gridato la sua gioia con la presenza costante ogni giorno dal 21 maggio.

I tavoli che si riempiono di volti, sorrisi, conversazioni davanti alle pietanze sfornate continuamente dai volontari. I concerti e gli altri momenti insieme, fino all'ultimo, domenica: il gran finale della festa, con la messa celebrata da don Giuseppe Tedesco, i giochi, la voglia di condividere tutto fino all'istante conclusivo. Quindi, la mente che già corre avanti, al futuro.

La festa patronale di San Giuseppe può permetterselo, perché tra quegli oltre 50 volontari ci sono appunto anche i giovani. Già, i volontari. «Subito tutti si sono mobilitati - conclude Cislaghi - non c'è stato neanche quasi bisogno di chiamarli. Sono rimasti qui giorno e notte. Si arriva al parco la mattina presto, si va via tardi».

Quando qualche ritardatario si presenta alla festa, c'è sempre un volontario di buon cuore che gli dà un panino o una bibita. Guai a dire: «Ah, state chiudendo, me ne vado». Finché c'è un pezzo di pane, non si manda via nessuno, anche con le luci che si stanno per spegnere.

Il grande cuore di questo gruppo, un cuore anche ferito perché mancano all'appello amici, scomparsi in questi anni. Ciò ha reso un po' difficile ripartire, sì, perché gli occhi correvano ai posti di combattimento, quello buono, dove loro erano soliti mettersi per la patronale. Ma Andrea e Domenico (LEGGI QUI) mai avrebbero voluto che ci si fermasse. È un omaggio anche a loro, questa festa, il lesto e generoso mobilitarsi degli Amici.

La festa di San Giuseppe sta finendo, eppure si respira anche una sorta di inizio. Sono i piccoli miracoli di quando si fa squadra.

Marilena Lualdi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore