Una "città di pietra", rimasta nascosta sotto i piedi dell'uomo per anni.
Quest'anno Briaglia celebra i cinquant'anni dagli studi del prof. Ettore Janigro D’Aquino, che si trasferì nel comune per portare avanti studi e ricerche archeologiche.
Questa mattina, nella ex Confraternita di San Giovanni, che ospita il museo "Mondo di pietra" con 52 reperti litici tra i più significativi rinvenuti sul territorio comunale, è stato fatto il punto sulle ricerche compiute fino ad oggi.
Nonostante la Soprintendenza in passato non ritenne il sito di particolare interesse archeologico, consigliando una promozione di tipo naturalistico, le ricerche e le opere di valorizzazione non si sono mai fermate.
E un "caso Briaglia" effettivamente c'è, un unicum: la "Casnea", un'antica cavità ipogea, forse un luogo di sepoltura, dove, in occasione del solstizio d'inverno, la luce del Sole, allineandosi all'orizzonte, invade con un pennello di luce il corridoio della cavità, lunga 15 metri. Un fenomeno particolare, difficile da spiegare a chi ancora non lo ha sperimentato e simile a quanto avviene a Newgrange, in Irlanda, sito che ospita una tomba a corridoio di epoca neolitica.
Il ritorno del "Sol Invictus", come veniva chiamato dai Romani, il ritorno del Sole dopo il solstizio d'inverno, il giorno più buio dell'anno.
"Negli anni '70 ci fu un'intensa campagna di ricerche: i resti ritrovati sono visibili oggi nel museo" - ha spiegato il sindaco, Dario Filippi - "abbiamo recuperato l'ipogeo della Casnea che conserva il fascino di una Briaglia archeologica. Nei week-end, per tutta l'estate, sabato e domenica mattina sarà garantita l'apertura continuativa del museo".
Alla conferenza di questa mattina, cui è seguito il convegno nel pomeriggio, hanno preso parte sindaci e amministratori del territorio, oltre al presidente della Provincia Federico Borgna, il consigliere di Fondazione CRC Massimo Gula, il vice presidente di ANCI Piemonte Michele Pianetta, il vice presidente ATL Rocco Pulitanò, il consigliere regionale Paolo Bongioanni e in collegamento telefonico il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Da tutti gli intervenuti è stata sottolineata l'importanza di fare rete sul territorio per la promozione del patrimonio storico e culturale della Granda.
Nel corso della giornata sono intervenuti i ricercatori Piero Barale, Fabrizio Milla, dott.ssa Raffaella Zerbetto, docente alla Forestale di Ormea e speleologa dello Speleoclub Tanaro e il prof. Fabio Nigrino dell'Università di Genova.