All’indomani della Commissione speciale Malpensa di Gallarate, riunita ieri a Palazzo Broletto per un momento di confronto con Alessandro Fidato, numero due di Sea, le minoranze della città dei due galli si fanno sentire con un comunicato congiunto. Il Masterplan 2035 dell’aeroporto vede l’Amministrazione guidata da Andea Cassani su posizioni opposte rispetto a quelle espresse dal Cuv, cioè dai comuni che si trovano nelle immediate vicinanze dello scalo. “Ipocriti”, così si è espresso il primo cittadino gallaratese, perché adotterebbero due pesi e due misure nel valutare il consumo di suolo, a seconda che porti o meno oneri di urbanizzazione. Prevedibile reazione dei diretti interessati, che hanno rispedito al mittente l’accusa, ripercorrendo il lavoro fatto, in ottica Masterplan, su temi, fra gli altri, quali ambiente e occupazione. Ora la presa di posizione firmata Città è vita, Lista Silvestrini, Obietivo comune Gallarate e Partito Democratico. Di seguito, il loro comunicato.
Negli ultimi vent’anni il nostro territorio è stato afflitto da varie crisi, da quella del tessile fino alle chiusure per l’emergenza sanitaria; in questo lento appannamento economico, l’aeroporto di Malpensa ha costituito e costituisce oggi un insediamento tra i più rilevanti sotto il profilo occupazionale, la cui attività offre e genera significative ricadute economiche. Il consolidamento e l’ulteriore sviluppo della sua attività al passo col mercato, dunque, non possono che essere viste con favore da forze politiche e civiche responsabili, che abbiano a cuore il benessere delle comunità che vivono attorno all’aeroporto stesso.
La responsabilità però procede sempre con la ponderazione: lo sviluppo del Masterplan 2035 non può non tenere conto del confronto delle istanze e degli argomenti sollevati dai sindaci dei comuni più coinvolti dalle esternalità negative del piano stesso. La posizione del Sindaco di Gallarate in netta contrapposizione con quella sostenuta dal CUV, benchè legittima, manifesta in tal senso una debole sensibilità politica e lo colloca fuori da una trattativa nella quale avrebbe potuto, in nome della città che rappresenta, svolgere un ruolo di mediazione con gli altri Comuni e con sensibilità ed intelligenza contribuire a tessere le condizioni utili a proseguire il confronto, costruendo un più ampio consenso che potesse smussare le punte di maggiore asperità progettuale e quindi addivenire in tempi rapidi ad una soluzione condivisa nell'interesse generale.
La logica Nimby non porta da nessuna parte (il Sindaco che pagava i biglietti del treno per rimandare i migranti a Milano o i Sinti a Somma Lombardo dovrebbe ricordarlo meglio di altri), ma è proprio la mediazione il cuore della politica, la ricerca di un punto di equilibrio alto che, partendo dalle nuove esigenze di Malpensa, tenga assieme le buone ragioni economiche di SEA con le istanze politiche di comunità che dovranno fare i conti con un possibile incremento del traffico, inquinamento ambientale ed acustico, con ricadute importanti sulla qualità della vita dei propri concittadini.
Cassani ha quindi perso l'ennesima occasione strategica: quella di rendere Gallarate una città protagonista e centrale nelle scelte territoriali. Per parte nostra rilanciamo con convinzione la necessità di un chiarimento istituzionale in questa direzione e, a tale titolo, un ruolo di mediazione della Commissione Malpensa della nostra città come luogo di incontro aperto alla discussione volta a favorire il raggiungimento di un comune interesse generale d'area vasta.