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Politica | 11 febbraio 2022, 20:38

«ll nuovo ospedale? Un'occasione da non perdere»

Centro Popolare Gallarate, Il Popolo della Famiglia e Rinascita della Democrazia Cristiana sulla nuova realtà con Busto: «Il Sant’Antonio Abate non potrà più essere quello che è stato in passato. Ha senso opporsi astrattamente alla nuova realizzazione o forse il compito della politica e degli amministratori è un altro?». E si espongono le condizioni per una via ritenuta utile per la comunità

L'ospedale di Gallarate

L'ospedale di Gallarate

Il nuovo ospedale è un'occasione da non perdere. Posizione netta quella ribadita da Centro Popolare Gallarate, Il Popolo della Famiglia e Rinascita della Democrazia Cristiana.

«Interveniamo ora che si sono assopite, per il momento, le polemiche susseguite alla deroga al dibattito pubblico e alla costituzione della Commissione Sanità - commentano i partiti - Polemiche spesso sterili e fuorvianti anche se prevedibili e per certi versi inevitabili laddove l’argomento sia rilevante così come in questo caso».

Come si cambia

Diversi i punti su cui si attira l'attenzione: «Prima di tutto... il Sant’Antonio Abate non potrà più essere quello che è stato in passato. Questa non è “una colpa” o una scelta politica: è una constatazione che, ne siamo certi, anche i gallaratesi hanno ormai valutato ed accettato».

Andando oltre: «Nel motivare tale affermazione bisognerebbe dilungarsi nell’analisi dell’evoluzione dei bisogni sanitari nel nostro territorio e del mutamento degli scenari epidemiologici, affrontare la valutazione dei dati relativi alla domanda di ospedalizzazione, considerare la necessità di garantire nuove tipologie di risposte ai bisogni sanitari, valutare l’impatto economico del mantenimento dell’attuale status quo, prendere infine atto che è del tutto demagogica la pretesa che il nostro Ospedale rimanga così com’è ed anzi possa essere potenziato, ingrandito, sviluppato».

A questo punto - proseguono di partiti - «si tratta allora di prevedere nuove e diverse funzioni sanitarie che potranno trovare spazio all’interno dell’attuale sedime ospedaliero. Questo è un compito della Regione che infatti ha ipotizzato, per Gallarate, il mantenimento d presidio ambulatoriale territoriale, Casa di Comunità Hub, ospedale di Comunità». Previsioni da approfondire, si afferma, anche con il loro reale impatto.

«Occorre inoltre, da subito, procedere all’individuazione di destinazione della parte immobiliare dell’attuale Sant’Antonio Abate che non sarà utilizzata per i nuovi servizi sanitari. Si deve evitare a tutti i costi di incrementare le “aree dismesse” nel territorio comunale» si avvisa.

Area e scommessa

Ma il nuovo ospedale? «Si farà e si farà nell’area individuata al confine tra il Comune di Gallarate e quello di Busto Arsizio perché altre aree non sono realisticamente ipotizzabili. Avrà 773 posti letto di cui 725 ordinari e 48 di day hospital, un numero superiore a quelli attualmente attivi nelle due strutture di Gallarate e di Busto».

E si dice «È concepito per diventare struttura di eccellenza. È un’ambizione, certo, una scommessa; l’iter è ancora lungo e dovremo aspettare alcuni anni prima di vedere se la scommessa sarà vinta o meno. Ciò detto, ha senso opporsi astrattamente alla nuova realizzazione o forse il compito della politica e degli amministratori è un altro?»

Il ruolo della politica

Ci si chiede quindi quale sia il ruolo della politica in questa vicenda, cosa sia il bene comune.

«Come forza politica rappresentata in Consiglio comunale, è per noi fondamentale, ogni volta che ci troviamo ad affrontare uno dei problemi della Città, chiederci quale sia realmente il bene comune - osservano - Nello specifico, per noi: è la realizzazione di un nuovo Ospedale; è la previsione di nuovi sevizi sanitari e di nuove funzioni da collocare in parte dell’attuale struttura del Sant’Antonio Abate; è il mantenimento, fino all’apertura del nuovo Ospedale, dei servizi sanitari oggi offerti dal Sant’Antonio Abate; è che l’amministrazione di Gallarate sia attore fondamentale in ogni fase del processo di realizzazione e garante, nei limiti delle competenze e responsabilità attribuitegli in materia sanitaria, della tutela degli interessi dei cittadini gallaratesi».

E ancora, «è fare di tutto per garantire che il nuovo Ospedale abbia le caratteristiche necessarie (tecnologie, organizzazione, viabilità, facilità di accesso, competenze, personale, ecc.) per poter realmente dare risposta ai bisogni sanitari non solo dei Gallaratesi ma di tutti coloro che avranno necessità;   è fare di tutto per garantire che l’iter che porterà alla realizzazione del nuovo Ospedale sia all’insegna della trasparenza, della correttezza, del coinvolgimento dei cittadini. Abbiamo votato a favore della deroga alla procedura di dibattito pubblico perché crediamo fortemente nella Commissione Sanità che è stata costituita e che riteniamo strumento utile e necessario per ottenere i suddetti risultati.

La Commissione Sanità

Secondo i firmatari, nel dibattito sul tema ci si è soffermati forse troppo poco sui compiti e sui contenuti che tale Commissione dovrà avere. «Per noi sono i seguenti:  Contributo alla definizione dell’Accordo di programma tra Regione,Comune di Gallarate e Comune di Busto Arsizio per la creazione del Nuovo Ospedale; Contributo alla definizione dell’Accordo di programma tra Regione e Comune di Gallarate per l’individuazione e la definizione delle funzioni da mantenere presso l’Ospedale Sant’Antonio Abate; Individuazione di possibile utilizzo delle aree attualmente comprese nel Sant’Antonio Abate e che non saranno interessate da quanto indicato nell’Accordo di programma di cui al punto precedente».

Ancora, «costante monitoraggio dei servizi sanitari attualmente erogati dal Sant’Antonio al fine di garantire una transizione dall’Ospedale attuale al Nuovo Ospedale che non penalizzi qualità e qualità dei servizi sanitari attualmente offerti».

Servirà puntuale informazione: «Presenteremo, in tal senso, proposte di coinvolgimento di associazioni, Enti o altri interlocutori (per esempio con apposite sedute aperte), di confronto con gli altri soggetti pubblici coinvolti (Comune di Busto Arsizio, Regione, Asst, di costante informazione ai cittadini in ordine ai lavori della Commissione (pubblicazione sul sito del Comune delle Convocazioni, dei verbali, di ogni atto inerente i compiti della Commissione stessa). Questo ci sembra un modo serio, corretto e da tutti condivisibile, di affrontare il tema del nuovo Ospedale con sano realismo e responsabilità politica».

Redazione

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