Anche quest’anno le iniziative del Giorno del Ricordo si sono svolte a Borsano, il quartiere di Busto Arsizio che accolse gli esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Davanti alla statua di San Biagio, nella piccola piazza intitolata a don Emerico Ceci, sacerdote ed educatore di origini istriane che si prodigò per gli sfollati, si è tenuto un momento di commemorazione per le vittime delle foibe, con una preghiera letta dal parroco don Francesco Ferrante.
Erano presenti i rappresentanti delle realtà dedicate alla valorizzazione della memoria, il sindaco Emanuele Antonelli, la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora, gli assessori Manuela Maffioli e Maurizio Artusa, i consiglieri comunali Orazio Tallarida, Luca Folegani, Claudia Cozzi e Paolo Geminiani.
Dal villaggio Giuliani Dalmati, la commemorazione si è poi spostata negli spazi della Casa della Salute, per un approfondimento curato dalle scuole che compongono il tavolo “La storia di appartiene”, in particolare dai licei Crespi e Bausch. Presente anche l'assessore alle Politiche educative Daniela Cerana.
Il sindaco Antonelli si è rivolto proprio ai ragazzi, invitandoli a non dare ascolto i tentativi di revisionismo che caratterizzano «sia questa giornata che il Giorno della Memoria» che commemora le vittime dell’Olocausto: «Non ascoltate i deficienti, di una parte o dell’altra», ha detto, invitando a usare mente e cuore «per tenere viva la memoria ed essere vicini a chi ha sofferto per qualcosa che non deve accadere mai più».
Laura Rogora ha rievocato l’immagine delle voragini carsiche delle foibe «a lungo rimasta occultata in quella che l’ex presidente della Repubblica Napolitano definì “la congiura del silenzio”. La città, la giunta e il Consiglio restituiscono onore alle vittime di quella barbara violenza». Tra di loro c’era Norma Cossetto, a cui Fratelli d’Italia ha proposto di intitolare un luogo della città attraverso una mozione che verrà discussa questa sera in assise.
Al piano terra della Casa della Salute è stata esposta la mostra “L’architettura a servizio della città: il passato e il presente del quartiere di Borsano”, realizzata dagli studenti del Candiani con la supervisione della professoressa Anna Fumagalli.
Nel corso della mattinata, tramite proiezioni e letture drammatizzate a cura degli studenti del Crespi, guidati dalle professoresse Anna Ferrario e Daniela Rizzo, sono stati riportati i ricordi dei testimoni della terribile vicenda. Tra di loro Bruna Paoli, residente dal 1967 nel villaggio Giuliani Dalmati.
Sono stati ricordati anche l’allora sindaco Gian Pietro Rossi e don Emerico Ceci, figure preziose per l’accoglienza degli sfollati che trovarono casa a Busto.