/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 06 gennaio 2022, 09:15

Cinema a Busto: buio in sala. E nelle casse

Le quattro realtà raccolte dalla rassegna “Sguardi d’essai” soffrono il momento Covid. Una situazione in linea con le statistiche nazionali. Ma se il virus allontana, il cinema unisce. Nel rispetto delle norme

Cinema a Busto: buio in sala. E nelle casse

Non va bene. Anche se Busto è la città del cinema, dei cineforum, del BA Film Festival, di un pubblico fidelizzato che affina il palato proiezione dopo proiezione, i dati sono impietosi. Il periodo natalizio è, tradizionalmente, quello che riporta gli spettatori, anche quelli distratti, davanti al grande schermo. A cavallo tra 2021 e 2022, però, le cose vanno diversamente. In Italia si parla di presenze a meno 74 per cento rispetto al 2019 (il 2020 non fa testo). In città va meglio. Di poco.

Marco Bianchi, cinema teatro Manzoni: «Da questo periodo ci attendevamo numeri diversi. Siamo molto sotto le aspettative. Probabilmente per una combinazione tra concorrenza delle piattaforme on-line e paura della pandemia. Un tandem al quale si aggiungono scelte di mercato: ci sono titoli che dovevano perlomeno uscire contemporaneamente, nelle sale e su internet. Ma sono andati solo sul web: il Covid, con la paralisi che il virus genera, fa la parte del leone».

Dal Lux, Silvia Salvetti: «Ci crediamo. Abbiamo allestito un calendario in linea con i nostri standard. Certo, il periodo non è dei migliori. Se l’offerta del cineforum, tutto sommato, ha retto, il cinema per famiglie, uno dei nostri punti di forza, ha fatto registrare dati molto bassi. Qui come, credo, nelle altre sale il rispetto delle misure anti Covid è scrupoloso. Non solo:il nostro è un cinema abbastanza ampio, diverso dagli spazi offerti da alcuni multisala, cento posti o giù di lì. Eppure, proiezioni che normalmente avrebbero fatto il tutto esaurito, o quasi, hanno registrato un’affluenza di circa 20 spettatori».

Franco Martignoni testimonia la situazione al San Giovanni Bosco: «Presenze dimezzate. E a noi va meglio che ad altri. Sanifichiamo gli spazi con cura, arieggiamo. E, si sa, chi viene qui trova un’offerta che altrove non c’è. Eppure…» Eppure? «Eppure capita di imbattersi in frequentatori in passato abituali. Li inviti e tergiversano. Paura del Covid? Non vaccinati? Impossibile saperlo. La certezza è che sono diventati ectoplasmi».

Benedetta Sarrica si occupa del Fratello Sole. Situazione, quella vissuta dalla sala del rione Frati, un po’ diversa dalle altre. «Da sempre – spiega – il cinema/teatro chiude per un po’, a Natale. Dunque non abbiamo il polso della situazione sul periodo delle feste. Ma ci stiamo attrezzando per rassicurare il pubblico. In platea, per esempio, abbiamo sollevato tutte le poltrone e le abbiamo riposizionate aumentando la distanza tra un posto e l’altro. E se, prima del Covid, all’ingresso c’era un solo operatore, alla ripresa ce ne saranno quattro».

Nonostante tutto, si prova a resistere. Anche grazie alla generosità di tanti volontari. Programmazioni disponibili sui siti di ogni cinema. Misure di sicurezza sanitaria ben presenti a tutti. Con una consapevolezza: le piattaforme on-line garantiscono la visione di un film. Andare in sala significa immergersi nella “situazione cinema”. Vedere persone, avere la possibilità di incontrarsi e confrontarsi. A quanti è capitato di prendere posto e guardarsi intorno? Perché, prima che si spengano le luci, ci si aspetta di incontrare un volto noto con il quale scambiare un saluto, un commento, un confronto… E lo si trova sempre, il volto noto. Se il virus allontana, il cinema avvicina.

Stefano Tosi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore