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Busto Arsizio | 17 novembre 2021, 17:35

«Siamo infiltrati dalla mafia»

Scuola e comune propongono un convegno ai ragazzi per sensibilizzare. «Le mafie fanno una marea di soldi con le droghe: il compagno di scuola che ha 5 grammi da vendere viene rifornito da uno per strada, che a sua volta la prende da uno più grosso rifornito dalla criminalità organizzata». Antonelli sulla legge 109 e i beni confiscati: «Bellissima. Giusto colpire la malavita sui soldi, basano tutto sul potere»

«Siamo infiltrati dalla mafia»

Si è tenuto questa mattina, ai Molini Marzoli e in diretta streaming su Facebook, il convegno intitolato “Da illegale a bene sociale: il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie”, organizzato dal liceo Crespi e dal comune di Busto Arsizio. Tra gli oratori il sindaco Emanuele Antonelli, Davide Borsani (ex presidente della commissione antimafia di Busto Arsizio), Roberto Bellasio (presidente dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata), Antonella Buonopane (Libera Varese) e Massimo Brugnone (Associazione Sulleregole)

Ad aprire il convegno, proprio il sindaco Antonelli: «Avevo intenzione di dire che oggi trattiamo di argomenti apparentemente lontani dalla realtà del nostro territorio, poi se leggete i giornali vedete che ieri hanno fatto una retata proprio qui vicino a noi. Devo dire che siamo circondati, anche qui al Nord, dalla mafia soprattutto adesso che abbiamo tantissime attività che, come si sa, fanno gola alla malavita». Il primo cittadino ha parlato e raccontato della sua esperienza: «Quando non facevo il sindaco e avevo più tempo, mi occupavo dei beni confiscati alla mafia e non ho avuto dei buoni riscontri». E sulla legge 109 ha detto: «Questa, secondo me, è una legge bellissima. Quella di sequestrare beni che hanno una dubbia provenienza, perché è giusto colpire la malavita sui soldi, loro basano tutto su soldi e potere. Cominciamo a togliergli i soldi, i beni... ne risentono parecchio». Infine, rivolgendosi ai ragazzi delle scuole superiori, Emanuele Antonelli ha sottolineato: «È un argomento difficile da affrontare, ma giornate come questa servono, affinché anche voi possiate capire cosa c’è fuori dalla scuola, nel mondo reale».

Ha poi parlato Davide Borsani, che a soli 19 anni è diventato presidente della Commissione antimafia di Busto Arsizio, raccontando come ci è arrivato, grazie agli oratori che organizzavano viaggi nei luoghi in cui la mafia era la base e alla scuola che gli ha permesso di organizzare i primi convegni. Poi ha raccontato dei fatti accaduti che hanno aperto gli occhi ai cittadini del territorio. Partendo dalla prima operazione del 2009: 39 arresti tra Legnano e Lonate Pozzolo di persone appartenenti alla 'Ndrangheta in seguito all’omicidio di una modella in un locale a San Vittore Olona, passando alle 64 operazioni avvenute nel 2010 che hanno visto oltre 300 arresti tra Lombardia e Calabria. Infine, l’arrivo della Commissione antimafia di Busto nel 2012 (cessata nel 2016 in quanto l’organismo era legato al mandato del sindaco) e le opere di informazione e sensibilizzazione sull’argomento nel nostro territorio.

Poi, Roberto Bellasio, presidente dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ha spiegato il ruolo che ha questo ente, istituito nel 2010, e di tutto quello che si occupa, tenendo il filo conduttore: la mafia è presente al Nord. Infatti, dalla prima sede a Reggio Calabria con 30 dipendenti che si occupavano di tutta Italia, si sono aperte anche delle seconde sedi, Milano, Roma (attuale sede centrale), Palermo e Napoli e si è arrivato a un monte di quasi 300 dipendenti e la sede di Milano si occupa di circa 1.000 sequestri.

La dottoressa Antonella Buonopane (associazione Libera) ha illustrato quanto sia fondamentale la nascita della legge 109, in quanto toglie il potere alle mafie: «Le ricchezze sono opportunità di controllo per le mafie» ha affermato.

Il grande ostacolo di questa legge sono le tempistiche, molto lunghe, che causano un bisogno di maggiore innesto di denaro. Ha poi continuato anche lei dicendo: «La criminalità organizzata c’è al Nord quanto al Sud, ma si esprime in maniera diversa, per questo sembra così lontana e questo è un ulteriore problema».

Infine, è intervenuto Massimo Brugnone (Associazione Sulleregole) che ha “corretto” le parole di Emanuele Antonelli: «Il sindaco ha detto che siamo circondati dalla mafia, in realtà a Busto siamo infiltrati dalla mafia», portando gli esempi delle relazioni semestrali, presi dal sito della DIA (Direzione Investigativa Antimafia), nel primo semestre del 2020. Tre soggetti sono stati arrestati per tentativo di estorsione: due di questi erano residenti a Busto Arsizio. E poi nel secondo semestre, l’arresto di molti appartenenti alla 'Ndrangheta nelle zone tra Legnano e Lonate Pozzolo. Rivolgendosi ai ragazzi, ha spiegato come anche il loro comportamento possa aiutare la criminalità organizzata: «Le mafie fanno una marea di soldi con le droghe, che per lo più vengono comprate da cittadini onesti: il compagno di scuola che ha 5 grammi da vendere viene rifornito da uno per strada, che a sua volta la prende da uno più grosso che viene rifornito dalla mafia».

I ragazzi delle scuole bustesi, infine, sono intervenuti dando il loro feedback positivo e facendo domande.

Michela Scandroglio

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