Lo scorso 4 novembre, l’équipe di Ortopedia e Traumatologia di Cittiglio-Angera, diretta dal professor Michele Francesco Surace, direttore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell'Università dell'Insubria, ha eseguito all'ospedale di Angera un intervento tecnicamente definito “Latissimus Dorsi Transfer artroscopico”.
Si tratta di una particolare tecnica di chirurgia che potrà restituire ad un paziente quarantenne che svolge un lavoro manuale pesante la piena e duratura funzionalità della spalla, compromessa da una lesione massiva e inveterata della cuffia dei rotatori.
L'intervento, effettuato solo in un paio di centri in Lombardia, consta di due parti: una prima fase in chirurgia aperta serve per preparare il tendine e il muscolo gran dorsale alla trasposizione che avviene nella seconda fase con metodica mini invasiva.
La trasposizione consente infatti di reinserire in artroscopia il tendine del muscolo gran dorsale al posto di quelli lesionati della cuffia dei rotatori, per vicariarne la funzione.
Il delicato intervento è stato eseguito dal professor Surace e dal dottor Sergio Ferraro, con la supervisione del dottor Enrico Gervasi, specialista della spalla e prossimo responsabile scientifico della Casa di Cura Monastier di Treviso, noto a livello mondiale per aver pubblicato per primo la tecnica.
«Grazie a questo intervento - spiega il professor Surace - il paziente ha potuto recuperare un’ottima funzionalità della spalla. La tecnica alternativa e più diffusa per la cura delle lesioni non riparabili della cuffia dei rotatori, invece, ovvero la sostituzione con protesi inversa, ne avrebbe limitato le attività lavorative con il rischio di fallimento precoce dell’impianto».
Il professor Surace, recentemente eletto presidente della Società scientifica Piemontese-Ligure-Lombarda di Ortopedia e Traumatologia (SPLLOT), ha ottenuto che il congresso annuale della società nel 2023 si svolga sul Verbano.
«Quest’evento - tiene a sottolineare - sarà il coronamento scientifico dell’attività chirurgica svolta dalla nostra équipe sul basso Verbano». Un'attività che negli ultimi due anni è stata in continua crescita qualitativa e quantitativa, nonostante il Covid.
Anche grazie agli incentivi di Regione Lombardia ed alla disponibilità di tutto il personale, è stato possibile incrementare il numero di procedure svolte, particolarmente di sostituzione protesica di anca e ginocchio con le più moderne tecniche mini-invasive, riducendo a poche settimane le liste di attesa.