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Busto Arsizio | 09 ottobre 2021, 07:00

Da Busto un doppio appello: un appartamento in affitto per sé e più attenzione per tutti i disabili

Piero Candiani da vent’anni è costretto a muoversi su una carrozzina. Ora chiede che gli venga sostituito il mezzo che utilizza e di trovare un appartamento, poiché tra qualche mese dovrà lasciare quello in cui alloggia. Ma il suo è anche un appello per tutte le persone con disabilità

Piero Candiani

Piero Candiani

Un appello per sé: per trovare un appartamento e per sostituire la carrozzina elettrica con una più adatta alle sue necessità.
E un messaggio, una richiesta più generale: «Più attenzione per le persone con disabilità».

Piero Candiani da vent’anni è costretto a muoversi su una carrozzina. Vive da solo in un appartamento poco distante dal centro: «In una posizione molto comoda – dice –. In poco tempo posso raggiungere l’ospedale, il mercato e la piscina».
Entro il prossimo mese di luglio, però, Candiani dovrà lasciare l’attuale abitazione. Da tempo sta tentando di trovare una nuova casa in affitto, ma la ricerca, finora, è stata vana. «Mi sono rivolto anche alle agenzie immobiliari – racconta – ma non ho trovato nulla che facesse al caso mio, solo appartamenti in vendita o dal canone molto elevato».

Il bustocco è alla ricerca di un bilocale, senza requisiti particolari se non quello – ovviamente – di essere facilmente accessibile e privo di barriere architettoniche.
Il suo non è un caso che possa essere preso in carico dai servizi sociali del Comune. L’appello, dunque, è rivolto a chi possiede un appartamento ed è disponibile ad affittarlo.

Nel frattempo, Candiani ha un’altra importante esigenza, relativa alla carrozzina elettrica che utilizza all’esterno. «L’ho scelta io e ho sbagliato», ammette.
Sostanzialmente, per come è strutturato questo modello, in particolare lo spazio in cui si appoggiano i piedi, Candiani incontra grosse difficoltà nel passare da questa carrozzina a quella più piccola che utilizza per gli spostamenti dentro casa. «Una volta sono rimasto bloccato e sono dovuti intervenire i vicini», racconta.
Da ciò la richiesta di poter cambiare questo mezzo prima che trascorrano i sei anni previsti: «Non è un capriccio – precisa – ma una necessità».

Le difficoltà di Piero Candiani sono quelle che tante persone con disabilità possono incontrare. Anche negli spostamenti quotidiani.
«Non è semplice muoversi a Busto», si rammarica. Per sdrammatizzare, intona «Le strade di notte» di Gaber, quelle che «mi sembrano più grandi e anche un poco più tristi», cambiando il titolo con le strade – e i marciapiedi – di Busto.

La questione, però, è seria. «A volte mi sembra che le persone disabili siano considerate un peso. Spesso in alcuni luoghi, come certi bar, non provo nemmeno a entrare, perché so che non ci riuscirei. In passato, prima che si intervenisse, mi è capitato di faticare ad accedere anche all’anagrafe. È molto triste. Serve molta più attenzione per le persone con disabilità».

R.C.

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