Da Padova mister Pavanel fa sapere di avere ancora uno, due dubbi. A Busto Arsizio l'allenatore tigrotto Luca Prina mostra una certezza: i ragazzi sono in grado di giocare questa partita, sono le partite «che possono esaltare al massimo le nostre caratteristiche».
Il pensiero corre alla sfida contro la Juve U23 che venne allo stadio Speroni con pensieri altisonanti e se ne andò in silenzio. Non è il momento di gloriarsi, solo di ricordarsi ciò che si sa fare: è tutta da giocare la partita contro il capolista Padova domenica 26 settembre alle 1730.
Luca Prina dice che il Padova ha una «rosa quasi illegale per la categoria». Tuttavia, conosce i suoi tigrotti e il loro desiderio di portare a casa il risultato. Il loro cammino, la dimensione che si è intravista ma che devono ancora acquisire. Si affronta tutto ciò con lo spirito della Pro Patria
Se deve guardare gli avversari, rintraccia un aggettivo potente per Pavanel: umile. È con quell'umiltà che si va lontano nella categoria, metafora di vita. «Allora, afferriamo due parole che ci sembrano patrimonio di questa sfida: desiderio e umiltà. Si assomigliano moltissimo e spazzano via quella patina che ci portiamo dietro, ispessita dal tempo, di 12 anni fa: una partita che più cerchi di dimenticare, più risale sul livello tollerabile della memoria.
Ma non abbiamo bisogno del passato: conta solo il presente. Quello che fotografa mister Prina, «cerco di tirar fuori il massimo dai ragazzi».
Busto - che oggi porta tra gli spettatori i piccoli dell'Antoniana - potrebbe fare la medesima cosa, o almeno sforzarsi di risalire la china come numero di spettatori dopo l'emergenza Covid. Questa squadra lo sta richiedendo a gran voce: sarebbe bene non farla sgolare, questo compito spetta al pubblico.