Rabbia, delusione e tanta amarezza. Sono i sentimenti che stanno vivendo in queste ore i tifosi della Juventus, dopo il trasferimento lampo di Cristiano Ronaldo al Manchester United. Tra questi anche i tanti sostenitori bianconeri della provincia di Varese. Abbiamo fatto un rapido giro tra loro per capire come stanno vivendo questo addio traumatico del campione portoghese.
«Quando è andato via Del Piero, ho pianto. Adesso sono incazzato - esordisce Matteo Gaeta, istruttore di fitness e allenatore dei "piccoletti" del Bosto - Se io fossi stato nella Juve l'avrei multato. Prende, parte, va senza aver firmato niente... dai, è sotto contratto a 30 milioni l'anno a 36 anni: io finché sono tesserato non mi comporterei in questo modo. E' un atteggiamento che non mi piace: fa il fenomeno, pensa di essere forse il più forte di tutti con il super procuratore e si riduce a quattro giorni a fine mercato ad andarsene. L'hanno sempre detto i suoi compagni a Madrid: formidabile giocatore, ma pensa sempre prima a se stesso».
«La Juve ha fatto bene a darlo via, doveva farlo già prima - prosegue Matteo - A fine campionato doveva già trovare una soluzione. Ora manca un pezzo da 25 gol, perché sotto il profilo tecnico non si discute. I giocatori di cui sento il nome, tipo Kean, non li garantiscono. La Juve ne esce male sotto il profilo della gestione della vicenda: brava ad arricchire il campionato italiano portandolo in Italia, ma l'ossessione della Champions è rimasta un'ossessione». «Io adesso se fossi la Juve - conclude - prenderei Vlahovic dalla Fiorentina con quei 25 milioni presi dalla cessione di Ronaldo e i 30 e passa di ingaggio risparmiati».
Anche Omar Valentini è uomo di sport, gioca a basket e tifa Juve da sempre: «Incazzato? No. Deluso? No. Sono molto triste. E' stata un'esperienza troppo bella per quello che ha significato e credo che Ronaldo lo si debba accettare così com'è. Sono triste perché fa male finirla così, con un anno d'anticipo - commenta - Non si è davvero creata del tutto l'alchimia, anche dal punto di vista dei risultati ottenuti: la Juve è sempre andata oltre, per la sua storia e il suo nome, al singolo campione. E' una società che ha reso i suoi giocatori campioni, e non viceversa. Stavolta ha preso un campione già campione».
«Ora eviterei di prendere un grande nome di pancia, l'unico che prenderei è Icardi - conclude - anche se ci vorrebbero tanti soldi e non credo invece ce ne siano così tanti. A quel punto andrei su un italiano giovane per dare un progetto con tanti ragazzi e cioè Kean. Di sicuro questa partenza ridisegna le gerarchie del campionato perché hai perso il giocatore faro, il numero uno».
«Sono amareggiata soprattutto per come è andato via - è il parere di Melania Di Napoli, tifosissima juventina e grande lettrice di VareseNoi.it - Ci ha lasciati all’improvviso e quasi senza salutare. Come dice Allegri però i campioni passano ma la Juventus resta. E la Juventus è la cosa più importante: c’è un girone di Champions e un campionato da giocare e dobbiamo concentrarci solo su questo. Di sicuro mi preoccupa il poco tempo a disposizione per trovare un sostituto non dico all’altezza ma tecnicamente valido che possa rimpiazzarlo in rosa. Il mercato chiude tra pochi giorni e non vedo in giro nomi esaltanti da questo punto di vista».
«Mi ha deluso l'atteggiamento di CR7 - conclude Melania - perché è sembrato quasi ritenere la Juve non alla sua altezza. Se la pensa così è meglio che se ne sia andato».