Poche, pochissime parole, affidate alla presidente. Poi un viaggio nelle immagini, che si possono chiamare in un altro modo: fatti. Azioni, volti, lavoro, gioia, inquietudine: una stagione documentata dal fotografo Marco Giussani.
Il fotolibro realizzato dalla Pro Patria è un racconto che colma un vuoto: quello di un anno vissuto senza tifosi, di una distanza lacerante pur colmata da tanti, piccoli gesti. La prima foto è quella della presidente, Patrizia Testa, ma la seconda è lo stadio Speroni, gli spalti vuoti e silenziosi, cristallizzati nell'attesa. Quindi il direttore sportivo Sandro Turotti e un tigrotto dopo l'altro, i Pro-tagonisti per dirla come il titolo del libro.
Sfilano i ragazzi, alcuni destinati a scrivere altre pagine con le loro azioni, altri già verso nuove destinazioni. Quindi, l'allenatore Javorcic, l'artefice di questa stagione, al quale è subentrato nelle scorse settimane Luca Prina per tracciare la nuova stagione. C'è tutto lo staff, passo dopo passo, volto dopo volto.
Patrizia Testa verga queste poche frasi: «Arrivata sei anni fa da semplice tifosa... con le mie uniche armi, spesso inusuali per questo mondo: passione, onestà e voglia di una sana competizione. Se oggi siamo qui lo devo al mio direttore, ai miei collaboratori e a questi fantastici ragazzi, degni di una cornice composta da tanti sacrifici».
In un'era dove gli smartphone catturano bagliori di sensazioni, per poi perderli e perdersi, tutto viene bruciato. Quest'anno, anche i cellulari hanno taciuto, allo stadio.
Marco Giussani ha permesso di imprimere nella memoria attimi che saranno così per sempre. Immagini che restano, come la Pro Patria.