Ieri... oggi, è già domani | 05 febbraio 2021, 14:09

... Bustocchità ...mon amour

Oggi la Bustocchità esprime valori positivi. Non come un tempo dove "vessi da Busti" non era un... complimento.

... Bustocchità ...mon amour

Un volumetto edito dalla Famiglia Bustocca nel 2006 raccoglie espressioni importanti sulla BUSTOCCHITA' (termine che abbiamo utilizzato anni prima, poi ripreso in questo titolo davvero importante). Parliamone, dunque con la domanda espresso dall'allora Regiù, Michele Crespi: "cosa si vuol significare con il termine Bustocchità?" Gli hanno fatto eco insigni Personaggi di Busto Arsizio (e non solo) da cui trarre un "dibattito" espresso sul volumetto stesso.

Oggi la Bustocchità esprime valori positivi. Non come un tempo dove "vessi da Busti" non era un ... compliemento. I "ceppi storici" di Busto Arsizio erano i Crespi, i Gallazzi, i Pozzi, i Ferrario, i Tosi a cui si sono aggiunti (in un secondo tempo), gli Ottolini, gli Airoldi, i Giavini, gli Introini, i Ceriotti, i Lavazza, i Marcora, i Garavaglia, i Dell'Acqua, i Tovaglieri, compresi i Krumm, Rossi, Rossini, Rosa "finiti ad essere Amministratori della città".

L'elenco sopra, non l'ho redatto io. Ho copiato di sana pianta il "passaggio dal libro.

Elementi qualificanti della Bustocchità (anche questo pezzo, l'ho copiato): intelligenza, pratica, attivismo, imprenditorialità ardente, iniziativa, capacità organizzativa, spirito affaristico, collaborazione civica, solidarietà, ospitalità, giovialità e arguzia, religiosità, sino al punto da meritarsi il titolo: Busto Arsizio, Manchester d'Italia.

Bustocco, dice Peppino Borri "ha il suono duro, ma anche il guscio di una noce, lo è .... aprila e il suo frutto è dolce e gradevole". Giuseppe Casiraghi si sofferma sulla "laboriosità, l'operatività e la responsabilità", mentre il Regiù, Michele Crespi catechizza "a Busto, tutti possono esprimere le proprie idee".Giovanni Diani parla di "Cultura e Tradizioni" accompagnate dal "carattere schivo e riservato" della gente di qui. Poetica, Maria Luisa Gallazzi Restelli che narra la Bustocchità con questi versi: "un vento d'amore, la passione nel cuore che vola ad abbracciare le nostre Tradizioni".

Ci sono i commenti, poi di Flory Grezzi, Maria Grampa che puntano al "meti su par so contu - lauà e purtò a co i dane" puntando sempre all'essenziale senza retorica. Chiara Massazza va dritto al cuore: "Bustocco è chi nasce a Busto Arsizio, da entrambi i genitori nati a Busto Arsizio"

Per Pier Antonio Mazzucchelli, il Bustocco è la Persona "semplice e schietta con efficientismo ad ogni livello". Per Maria Antonietta Palumbo, la Bustocchità "è la valorizzazione internazionale della propria Storia" con annessi e connessi. Anche se, "Busto Arsizio è impacchettata fra Milano, Varese, la Svizzera, le Alpi, il Ticino, il lago maggiore e i laghi di Varese" Aggiungo io "si, ma Busti l'è Busti e'l restu l'è pocu o naguta". Mario Pigatto, chiaramente di origine Venete rassicura "chi si trasferisce a Busto Arsizio, proveniente da ...ovunque, si innamora del luogo". Grazia Rainoldi ama il "concetto di Bustocchita che traduce il "laboriosità e amore per la vita". Luciana Ruffinelli parla di "Bustocchità, schiva e rustica, capace di fare di necessità, virtù...capace pure di inventare l'ardia, un fil di ferro sottile e duttile" che (aggiungo io) ha dato nome ad Arsizio, mentre Busto significa "arso e bruciato ed è di origine romanica". Dolores Rusconi parla di "amore per l'uomo con tutti i suoi limiti, ma sempre con dignità", mentre Silvestro Silvestri è categorico: "la Bustocchità non significa, ma è" e dentro quel "è" c'è pure "il cuore di mamma a elargire amore".

Gilberto Squizzato, "figlio di immigrati" si sofferma sul suono delle due parole: "Bustese e Bustocco" col tono "pacato" del Bustese e Bustocco che "sembra spaccare la parola stessa. Gianfranco Tosi (già Sindaco di Busto Arsizio) illustra l'archetipo del Bustocco: "l'operosità, poi tutto il resto" Poi, Pietro Tosi che scrive di "Bustocchità intrigante, senza essere banali.

Nel libro è pubblicato anche il mio "pezzo". Lo pubblicherò successivamente, magari dopo questo che appare.

Gianluigi Marcora

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