No, non c'era il ....dentifricio, quand'ero un bambino. Non è che in casa, non lo si acquistava, ma era così in tutte le case ....quantomeno, quelle che conosco io. Chiaro che i denti, li dovevi lavare, ma era più un ....risciacquo che una spazzolata.
Per giunta, allora, era in voga il "tabacco da tiro" (non era un ....cavallo, ma il tabacco lo si "tirava" col naso, come fanno oggi certi drogati o coloro che sniffano) e quasi tutti gli uomini, fumavano o il "trinciato forte" (tabacco sciolto che mettevano nelle bustine predisposte a diventare sigaretta) che si utilizzava per riempire la pipa, oppure il toscano...quei "bei siluri" avvolti in una romantica foglia di tabacco che spargevano un odoraccio schifoso, spesso intollerabile.
Nei film, le persone eleganti non si permettevano di fumare un sigaro qualunque. Ti mostravano il cavaliere che estraeva dal contenitore il "sigaro cubano" (o il sigaro toscano) che mostravano oppure offrivano altezzosi solo ai pari-grado e guai "insegnare" al volgo l'esistenza di un prodotto prelibato di tal fatta.
Tornando a noi, il "fumo" non era "peccato"....a patto che a fumare fossero solamente gli uomini. Una donna con in bocca la sigaretta era guardata male e pure con circospezione. Brutta a vedersi, insomma. Perdeva la sua femminilità e si sentiva rimbrottare anche da sconosciuti e in casa. Almeno, così era a Busto Arsizio. In altre Regioni d'Italia, anche le donne "erano ammesse" a ciò.
Però, ecco la rivincita delle donne. Sorpresa? Quando l'uomo masticava il tabacco, per creanza, ne offriva un pezzo anche alla moglie. I deboli di stomaco, si fermino qui, nel leggere. Quanto scriverò ora, pur essendo usuale, per "quei momenti" non è assolutamente fine.
Donna e uomo masticavano il tabacco, senza ovviamente inghiottirlo (come si fa col chewing-gum che noi chiamiamo "cicca"). Dopo una corposa masticata, l'espulsione. Non certo nel fazzoletto o nella sputacchiera (che in certi luoghi, esisteva), ma ....ovunque (sic) Da questo "vezzo" è nato il detto in auge a Busto Arsizio "cica da bagu" per significare qualcosa che vale poco o nulla, che dopo l'utilizzo, lo si butta. Anche il termine "cicca"....si, proprio la traduzione del chewing-gum, che oggi utilizziamo senza pensare al tabacco è una assonanza dei tempi. Prima è nata la "cica" (con una c sola), poi chewing-gum di importazione americana sino all'odierna cicca (con due cc) per essere più ....eruditi.
Mi immagino (lasciatemelo scrivere) la coppia a "far l'amore" fra l'olezzo del tabacco masturbato (volevo dire, masticato), il fetore che si espandeva nell'aria e la....mancanza dello spazzolino da denti e, appunto, del dentifricio inesistente. Non vi dico delle "dita in bocca" (non esistevano neppure gli stuzzicadenti) coperte da schiuma da barba, che passavano da una parte all'altra della bocca, col pretesto (non dico di pulirla), ma almeno per togliere il fetore del tabacco rancido, ammorbidito in bocca.
A dirla tutta....se un giovanotto non iniziava a fumare, non era maturo; cresceva un uomo, insicuro, bollato dagli altri, quasi fosse un incapace. Guai, però, iniziare a fumare troppo presto. Ricordo che per svicolare dai controlli di mamma, con la paghetta si compravano 5 Giubek col filtro (le Alfa o le Nazionali semplici senza filtro erano per manovali o scaricatori, non certo per persone fini) e quelle 5 sigarette si fumavano al cinema, appena le luci della sala si spegnevano. Veniva fuori una nebbia che faceva tossire anche gli ...attori nella pellicola e, appena c'era il "primo tempo" e si accendevano le luci, chi aveva il "mucino" (sigaretta quasi tutta fumata) fra le dita, lo buttava per terra per non essere scoperto. Dico così, per giustificare un mio "peccato" di allora. Avevo fra le labbra la mia Giubek e si accende la luce. Ho provato a gettarla per terra, ma dietro la mia poltroncina, al Sociale c'era mio cugino Pasquale con altri amici. Ho tentato di "corromperlo" per non fare la spia, ma lui (6 anni più grande di me) lo riferì a mamma. So che l'indomani ho fatto fatica a indossare i pantaloni. Il mio posteriore (tutto intero) aveva subito sia le sberle offerte a mani nude da mamma, sia il tocco del battipanni su cui mamma aveva impresso una certa forza. Però...però ... dovevo pure difendermi da questa spiata e, al momento buono, quando Pasquale non aveva mollato un suo gioco, lo dissi a Zappi (zia Giuseppina, madre di Pasquale) che ha provveduto, seduta stante a riservare a Pasquale (più o meno) lo stesso trattamento che mamma aveva riservato a me.
A proposito, dopo qualche anno (almeno 20) hanno inventato: il dentifricio, lo spazzolino da denti, la cicca e tanta gente (io compreso) ha capito che fumare fa male (oltre a far puzzare ....tutto).