Tensione a Palazzo Gilardoni. Questa mattina i rappresentanti delle Rsu hanno deciso di non partecipare alla delegazione trattante, ossia alla riunione con i dirigenti del Comune. “Si rispettino gli accordi – dicono i sindacalisti – altrimenti siamo pronti ad arrivare alla scontro”. Vale a dire allo sciopero.
All’origine del malcontento – anche se per i rappresentanti dei lavoratori si tratta della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso – ci sono le progressioni orizzontali (gli avanzamenti economici dei dipendenti). O, più precisamente, il fatto che il meccanismo che le regola rischi di essere modificato unilateralmente dal Comune.
“È stato messo in discussione il regolamento interno a causa di un’errata interpretazione di una circolare – afferma Angiolino Liguori –. Il regolamento è stato scritto seguendo scrupolosamente la normativa contrattuale ed è stato firmato dall’amministrazione. Sono stati previsti criteri oggettivi e rigidi, basati sulla meritocrazia. Ora, per un’interpretazione errata di una circolare, che tra l’altro prevede che i passaggi orizzontali avvengano dopo due anni e non quattro come stabilito nel nostro regolamento per un ‘eccesso di zelo’, le cose cambiano. E 29 persone non potranno beneficiare della progressione. La logica secondo cui ogni regolamento può essere messo in discussione da una circolare è inaccettabile. Oggi il problema riguarda 29 lavoratori, domani potrebbe toccare agli altri. Che senso ha sedersi al tavolo delle trattative se la controparte si comporta così?”.
E infatti la trattante di giovedì mattina è saltata. “Abbiamo chiesto all’amministrazione di rileggere il regolamento – prosegue Liguori – ci siamo rivolti al sindaco, ma è stato inutile. Tra l’altro, parliamo di soldi che riguardano il fondo dei dipendenti, non di ulteriori esborsi”.
I rappresentanti di Csa, Adl, Cgil e Cub hanno quindi ricevuto il mandato dei lavoratori di recarsi in Prefettura per il tentativo di conciliazione. “In caso di nulla di fatto – anticipa Liguori – ci sarà una nuova assemblea per chiedere lo sciopero per un principio che riguarda tutti i colleghi”.
“È la chiusura di un cerchio – osserva Fausto Sartorato –. L’atteggiamento ostile dell’amministrazione è dimostrato da una serie di episodi, anche dalle piccole cose. Per esempio, abbiamo chiesto dei locali appositi per le nostre riunioni senza mai ricevere risposta. Emblematico, poi, il caso della previdenza complementare della Polizia locale: mentre attendevamo l’interpretazione della norma, il Comune si era già mosso senza alcuna trattativa”.
“La correttezza delle relazioni sindacali è stata messa in discussione più volte”, aggiunge Giuseppe Jursich, che inserisce nell’elenco il caso del settore educativo, “con gli accordi sul calendario scolastico in discussione e la mancanza di un regolamento degli asili nido. Ma c’è anche la questione delle telecamere a cui ci eravamo opposti, poiché per noi è una mancanza di fiducia verso il personale, ma che verranno comunque installate”.
Fino ad arrivare, oggi, alla vicenda delle progressioni orizzontali. “Il tavolo delle trattative impiega mesi per produrre un documento – precisa Mauro Catella –. Una circolare senza riferimenti normativi non può disinnescare tutta la contrattazione decentrata”.
Insomma, le Rsu contestano da tempo il modus operandi dell’amministrazione. E, ora, hanno deciso di dire basta.