La comunità di Magnago piange la scomparsa di Giampiero Lombardi, venuto a mancare lunedì all’affetto delle persone che gli volevano bene dopo una vita segnata da scelte radicali e da un profondo legame con la terra e la natura. Una figura conosciuta in paese, ma che da decenni aveva scelto un’esistenza diversa, lontana dai ritmi della fabbrica e vicina a quelli, più antichi e ciclici, della transumanza.
A tracciare un ricordo di Giampiero è Angelo Cavanna, storico orefice del centro di Magnago e amico di gioventù, che con lui ha condiviso la passione per i cavalli e le domeniche spensierate di tanti anni fa.
«Giampiero era un caro amico – racconta Cavanna –. Era una persona molto preparata, lavorava in officina dal Giana su macchine a controllo numerico. Poi, a un certo punto della sua vita, ha deciso di abbandonare tutto e andare a fare il pastore, a Melzo e negli alpeggi. Se n'è andato in quel mondo e lo ha fatto per circa 25 o 30 anni».
Prima della svolta che lo ha portato a seguire le greggi, Lombardi era un uomo di sport e passioni: «Da giovane era un grande cavaliere, un esperto, faceva anche i concorsi – ricorda l’orefice –. La domenica mattina uscivamo a cavallo insieme, andavamo giù al Ticino. Tutta la sua vita è stata particolare».
La sua esistenza si è intrecciata indissolubilmente con quella di Renato Zucchelli, l'ultimo pastore nomade della Lombardia. Lombardi è diventato il suo braccio destro, vivendo in simbiosi con l'attività della pastorizia. «Viveva da Renato Zucchelli, che ha un gregge di duemila pecore e che lo aveva praticamente adottato come un figlio, dandogli un posto dove stare – spiega ancora Cavanna –. Prima andava in alpeggio, poi frequentava la zona dove tenevano il gregge».
Questa scelta di vita lo ha portato anche sul grande schermo. Giampiero Lombardi ha infatti partecipato al film "L'ultimo pastore", diretto dal regista Marco Bonfanti. Un'opera che racconta proprio la figura di Zucchelli, quell'uomo dalle "larghe spalle e larghi occhi chiari", fieramente riluttante ad accogliere il sistema sedentario dominante. Un film che ha il sapore della fiaba e che documenta una comunità errante che rivendica il diritto di battere di nuovo i percorsi della transumanza, in un andirivieni tra il presente della Pianura Padana e il passato remoto dei monti.
Giampiero se ne è andato dopo aver affrontato problemi di salute che lo avevano segnato nell'ultimo periodo, lasciando il ricordo di un uomo che ha avuto il coraggio di cambiare rotta.
I funerali si svolgeranno oggi, giovedì 18 dicembre. La recita del Santo Rosario è prevista per le ore 10:45 presso la Parrocchia S. Michele Arcangelo in Piazza Pio IX a Magnago, seguita alle ore 11:00 dalla celebrazione delle esequie. Al termine della funzione, il corteo proseguirà in auto verso il Cimitero di Magnago per la sepoltura.















