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Storie | 10 dicembre 2025, 12:40

Busto per cambiare, Busto per ripartire. La scelta vincente di Noemi confermata dalla magia del Natale cittadino

La frase “mollo tutto e apro un chiringuito” è diventata “mollo tutto e vado a vivere a Busto Arsizio” nell’esperienza di Noemi Pierobon, classe 1965, che ha scelto di trasferirsi in città “a scatola chiusa”: una scelta che rifarebbe

Noemi Pierobon (a destra) con Valentina Bottini

Noemi Pierobon (a destra) con Valentina Bottini

A volte noi bustocchi siamo un po’ troppo bacchettoni: spesso sottolineiamo il negativo - dalle buche nell’asfalto alla delinquenza, passando per i cantieri infiniti e i disservizi agli abitanti - dimenticandoci, però, del bello che la nostra città offre. Fortunatamente talvolta conosciamo persone che ce lo ricordano: è il caso di Noemi Pierobon che, avendo affrontato la separazione dopo un lungo matrimonio, ha sentito l’esigenza di un cambiamento come un bisogno primario.

Il desiderio di modificare radicalmente la sua vita l’ha spinta a cercare casa abbastanza lontano dalla sua quotidianità precedente, ma non troppo a causa del suo lavoro (che ha svolto fino alla pensione a fine 2024) in un asilo nido di Castiglione Olona. Essendo nata a Varese ma avendo sempre vissuto in una realtà di paese (prima a Castiglione Olona e poi a Gornate Olona) dove tutti si conoscono, desiderava rinnovarsi in una città più grande, ma essendo Milano troppo “fuori mano” dal luogo della sua mansione di insegnante, la scelta ricadde nella ricerca di un appartamento in zona Busto/Gallarate/Legnano: «La prima solleticava maggiormente il mio istinto dato che non la conoscevo, a differenza delle altre due nelle quali mi era già capitato di andarci con amici in qualche locale - mi racconta Noemi - perciò ho dirottato tutte le ricerche per un bilocale arredato in affitto presso le numerose agenzie immobiliari di Busto Arsizio». La donna ha potuto valutare diverse soluzioni e trovare quella che soddisfaceva meglio le sue esigenze: era marzo 2022, la primavera era alle porte così come il suo desiderio di rinascere.

In seguito alle prime settimane di un faticoso ambientamento perché non conosceva nessuno, il fatto di abitare in centro, quindi poter uscire stando in mezzo alla gente e fare due passi guardando le vetrine dei negozi, le è stato di conforto. La passione per il cammino è una costante nella sua vita: «Mi piace passeggiare nelle vie con le luminarie natalizie, alcune sono davvero belle, peccato che si spengano ad una certa ora, ma comprendo la necessità del risparmio energetico».

Dopo qualche mese dal suo trasferimento in città, il destino ci ha messo lo zampino con due gravi “inconvenienti” sul suo percorso: a fine maggio è stata coinvolta in un incidente dove un’auto le ha tagliato la strada facendola cadere dalla sua mountain bike con la conseguenza di uno stop forzato di due mesi. A ottobre, poco dopo la ripresa della normalità, si è ammalata di un lungo Covid che l’ha costretta fino a dicembre agli “arresti domiciliari”. Non è stato facile per lei superare questi brutti momenti da sola, senza la vicinanza né l’aiuto di qualcuno; ma dopo averla messa duramente alla prova, la vita nell’anno nuovo le ha fatto regali migliori.

Proprio da queste esperienze negative sono nate conoscenze positive che l’hanno riportata al sorriso e a quella ricerca di serenità che era stata motivo del suo cambio di vita di qualche mese prima: in seguito all’incidente, avendo necessità di fare ginnastica posturale, si è iscritta in una palestra fisioterapica dove ha conosciuto alcune persone con le quali è iniziato un rapporto di amicizia. Stessa cosa può affermare con i vicini di casa che si sono rivelati disponibili e solidari, soprattutto durante i mesi di malattia. Ha sempre partecipato agli eventi offerti dal comune come mostre, cinema all’aperto, concerti… ma poterlo fare in compagnia aderendo a queste esperienze con i nuovi amici, ha fatto sì che tutto assumesse un altro sapore come ha evidenziato lei stessa: «Mi piace uscire con amici per una pizza, un aperitivo o un gelato nei locali del centro. Essere riuscita ad allargare ulteriormente la mia vita sociale è stato determinante per confermare che la scommessa fatta sulla città di Busto era vincente! Trovo che la programmazione degli eventi sia nel periodo estivo sia in quello natalizio, sia molto varia e interessante. Soprattutto in queste settimane le numerose proposte rivolte ai bambini sono ciò che apprezzo maggiormente, visto il mio passato da educatrice di asilo nido… mi dispiace soltanto di non aver bambini piccoli con cui condividere queste iniziative».

 Continua poi elencando i vantaggi “geografici” della nostra città: «Sono contenta di poter soddisfare le mie necessità anche senza dover usare l’auto, poiché a piedi posso raggiungere i punti nevralgici. Andare a Milano è facile sia in auto sia con i mezzi. Se devo prendere l’aereo mi reco a Malpensa con il treno evitando il problema del parcheggio. Sono contenta di queste opportunità che cercavo e che ho trovato in questa bella città!». E con un grande sorriso rivela che, ci ha messo un po’ di tempo, ma ormai ha imparato anche a orientarsi nelle vie cittadine senza Google Maps!

In un periodo storico in cui la tendenza è andare all’estero sia per cercare lavoro sia per godersi la pensione o lasciare le grosse città a favore di una vita più tranquilla che i piccoli paesi offrono, fa notizia chi fa il percorso contrario. La decisione di Noemi a 57 anni non è da tutti, ma il suo esempio insegna a non scoraggiarsi, a sperimentarsi sempre e a lottare per raggiungere i propri sogni come le sue parole conclusive rivelano: «Rimettermi in gioco non è stato semplice. Ma sono felice di essere riuscita a ritrovare me stessa, grazie anche alle possibilità che Busto mi ha regalato. E vedendo la bella pista di pattinaggio in piazza San Giovanni, ammetto che mi piacerebbe andarci presto per vedere se, dopo tanti anni, riesco ancora a sfrecciare e volteggiare sui pattini!».

Valentina Bottini

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