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Busto Arsizio | 05 dicembre 2025, 16:02

Insurrezione: alla Provvidenza la storia del messaggio che chiamò l’Italia a liberarsi e che da Busto arrivò agli Stati Uniti

Incontro organizzato dall’associazione Raggruppamento Patrioti Alfredo Di Dio con l’Istituzione di assistenza e cura, nei cui locali si sancì l’unione tra le divisioni partigiane Val Toce e Alto Milanese. Un viaggio da Radio Londra alla missione Chrysler, fino alla Conferenza di San Francisco del 25 aprile 1945. «Si redigeva lo statuto delle Nazioni Unite – ha ricordato Marco Torretta, presidente dell’associazione – e da Busto arrivò la notizia di quello che stava succedendo in Italia»

«Attenzione attenzione, qui Radio Busto Arsizio. Stiamo per trasmettere un importante comunicato». La voce che viaggiava sulle onde corte il 25 aprile 1945, insieme alle note della Canzone del Piave, era della giovane professoressa Ivana Tongiorgi. Subentrò il professor Nino Miglierina: «…annunciamo al mondo libero che l’Italia è insorta contro l’occupante nazista e per sconfiggere ogni tirannia». Il messaggio fu il primo a chiamare l’Italia alla spallata finale contro il nazifascismo, in una data non casuale: le parole di Miglierina (scritte da Enrico Tosi, poi membro della Costituente) erano esplicitamente indirizzate anche alla contemporanea riunione internazionale di San Francisco, dove iniziavano i lavori per redigere lo statuto delle Nazioni Unite.

«Immaginate il contesto e l’arrivo di quella notizia, oltreoceano, da Busto Arsizio». Sembra leggenda e invece è storia quella raccontata oggi alla Provvidenza  da Marco Torretta, presidente dell’associazione Raggruppamento Patrioti Alfredo Di Dio alla Provvidenza, insieme alle professoresse Grazia Vona e Margherita Zucchi. Occasione: l’incontro organizzato dal sodalizio in collaborazione con la realtà di assistenza e cura. Un connubio per nulla casuale, dal momento che proprio nei locali della Provvidenza le divisioni partigiane Val Toce e Alto Milanese diedero vita al Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio. «L’anno scorso – ha ricordato Gigi Chierichetti, presidente della Provvidenza – abbiamo ricordato gli 80 anni di quell’evento, fra l’altro con una targa commemorativa. È un piacere riavervi qui per parlare di radio, di uno strumento ai tempi nuovissimo e subito utilissimo».

Sulle potenzialità anche rivoluzionarie del mezzo, perfettamente comprese già nella prima metà del Novecento tanto dai regimi quanto dagli oppositori, si è soffermata la professoressa Vona, con flash a illuminare soprattutto quella straordinaria esperienza che fu Radio Londra. La professoressa Zucchi si è addentrata nelle esperienze legate alle prime ricetrasmittenti, cruciali nel consentire il passaggio di informazioni su posizioni e movimenti delle truppe, sedi dei Comandi, esiti dei bombardamenti… Nell’incontro moderato da Valerio Mariani (già consigliere e presidente del Consiglio comunale) è toccato a Marco Torretta raccontare la complessa e avventurosa operazione Chrysler, l’arrivo e l’istallazione a Busto delle tecnologie necessarie alle trasmissioni (punti nevralgici nella zona della Provvidenza e dell’oratorio San Luigi), oltre che l’opera di figure fondamentali attive in città come l’agente italo-americano Aldo Icardi, il patriota e imprenditore Pierino Solbiati (assunse Icardi con una falsa identità nella sua ditta in via Dei Mille), monsignor Giuseppe Ravazzani, don Ambrogio Gianotti (parroco di Sant’Edoardo), il capo della Polizia partigiana Ugo Chierichetti, il commissario politico del Raggruppamento Di Dio, Luciano Vignati, l’ingegner Giovanni Lombardi.

Vicende di persone e luoghi, di strade, case e chiese, rimbalzate nel mondo grazie a, fra l'altro, a Radio Busto Libera. «Allora – ha osservato l’assessore all’Istruzione, Chiara Colombo, rivolgendosi ai giovani in sala, dipendenti della Provvidenza e studenti del liceo classico – la radio fu un ponte per veicolare pochi, selezionati, indispensabili contenuti. Oggi avete a disposizione tutto e subito, abbiate la capacità di scegliere i vostri contenuti, ciò che è importante e che vi serve davvero». Manuela Maffioli, assessore alla Cultura, richiamata l’importanza dei luoghi nel garantire conoscenza, condivisione, confronto, quindi ringraziata la Provvidenza per l’ospitalità data all’incontro, ha  ricordato: «Ci sono vissuti che non possono e non si devono cancellare. Qui c’è storia, non retorica».

Stefano Tosi

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