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Territorio | 28 novembre 2025, 16:01

L’ultimo saluto ad Elisa: un battito di ali dietro ai girasoli. La mamma: «Ho messo i nomi della sua famiglia dell’hockey in un cuoricino perché siano sempre con lei»

La sala del commiato di Varese ha ospitato la semplice e struggente cerimonia sulle note della canzone di Irama "Ovunque sarai" per dire addio ad Elisa Dello Nigro, scomparsa a 26 anni in un tragico incidente stradale. Mamma Angela: «Grazie a tutti voi, siete la mia famiglia»

L'ultimo tocco di mamma Angela alla sua Elisa nella sala del commiato del cimitero di Giubiano

L'ultimo tocco di mamma Angela alla sua Elisa nella sala del commiato del cimitero di Giubiano

"Se sarai vento, canterai. Se sarai acqua, brillerai. Se sarai ciò che sarò. E se sarai tempo, ti aspetterò. Per sempre": quando nella sala del commiato del cimitero di Giubiano le note della canzone di Irama "Ovunque sarai" accompagnano e accarezzano per l'ultima volta, delicate e strazianti, la piccola grande Elisa, là dietro i girasoli che la proteggono, chiudendosi e riaprendosi chissà dove, prima che la sua forma terrena scompaia, inghiottita dal destino, è davvero impossibile stringersi il nodo alla gola e non lasciarsi andare alle lacrime.

"Se sarai luce, scalderai. Se sarai luna, ti vedrò. E se sarai qui non lo saprò. Ma se sei tu, lo sentirò" e mamma Angela, con una dignità e una leggerezza ancor più commovente della canzone del commiato per sua figlia ventiseienne, scomparsa dopo il tragico incidente di Germignaga, alzandosi con una forza insospettabile abbraccia chiunque le si avvicini ancor più forte di quanto facciano gli altri con lei, dando qualcosa di molto più grande di ciò che sta ricevendo e perfino di ciò che ha perso. 

"Ovunque sarai, ovunque sarò. In ogni gesto io ti cercherò. Se non ci sarai, io lo capirò. E nel silenzio io ti ascolterò". Un silenzio in cui abbiamo ascoltato tutti il vento leggero alzato dal battito d'ali di Elisa mentre volava via. Il fratello Davide ha sostenuto la mamma nel momento di avvicinarsi alla bara per un ultimo bacio, il padre Dario ha assistito a questo breve e infinito addio in un silenzio di pietra, sulla sua carrozzina al lato sinistro della sala, accanto il ragazzo che Elisa aveva appena scelto come l'uomo della vita e insieme a tutte le persone presenti, dal compagno di mamma Angela, Harry, alla famiglia dell'hockey varesino.

"Se sarò in terra, mi alzerai. Se farà freddo, brucerai. E lo so che mi puoi sentire": il volto di Elisa sulle semplici immaginette all'ingresso della sala, le parole scritte con il cuore e l'anima ferita sul registro, anche le nostre e le vostre che sappiamo lei potrà leggere e sentire come quel tenero abbraccio di una famiglia ancora più grande di quella che pensava di avere.

"Dove ogni anima ha un colore. Ogni lacrima ha il tuo nome. Se tornerai qui, se mai, lo sai. Che io ti aspetterò". Ogni lacrima ha il nome di Elisa come quelle di mamma Angela che, avvicinandoci, sussurra parole indimenticabili. Di dono nel momento della massima privazione: «Voi dell'hockey in questi giorni siete stati la mia famiglia - il suo messaggio - ho fatto dei cuoricini di ceramica per la mia Elisa e ci ho messo dentro il nome dei Crazy e dei Mastini perché siano sempre con lei come sono sempre con me».

"Ovunque sarai, ovunque sarò. In ogni gesto io ti cercherò. Se non ci sarai, io lo capirò. E nel silenzio io ti ascolterò".

Andrea Confalonieri

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