La sicurezza in Valle Olona può diventare più efficace mettendo insieme i servizi dal punto di vista dell'innovazione. Strada meno impervia e più realistica, rispetto a un progetto di Comando unico della polizia locale che periodicamente riaffiora nei dibattiti (LEGGI QUI). Ne è convinto Pietro Zappamiglio, sindaco di Gorla Maggiore.
«Nei Comuni vicini è tornato il tema del Comando unico - osserva appunto Zappamiglio - La prima volta che ne ho discusso, era a metà del 2015, promotore il sindaco di Solbiate Melis e riguardava un po' tutta la Valle». Nessuna preclusione: «Ben vengano le sinergie - premette il primo cittadino di Gorla Maggiore - Bisogna però esaminare anche gli ostacoli, partendo dalla realtà. Ci si scontra infatti con dati oggettivi, il limite alla spesa sul personale che tutti abbiamo. Il rapporto indicato di agenti-cittadini oggi è di uno a mille circa». «Non si è in questa situazione e sommare organizzazioni carenti - prosegue - conduce in difetto, non certo in eccesso. Ci sono le sovrapposizioni, le malattie e altre condizioni. Gorla oggi ha un comandante e due agenti, sta facendo un concorso perché un vigile ha legittimamente scelto di spostarsi in un Comune più grande».
«Se assumi una persona, la devi poter finanziare per almeno tre anni - ricorda Pietro Zappamiglio - Il secondo punto è dunque che occorre una regia forte, che metta insieme ruoli e organizzazione. Dev'essere il legislatore che dice: al di sotto di un certo numero di abitanti, tipo 15mila, vado a stimolare le unioni di servizi per creare delle economie e dare un maggiore servizio, più efficace. Se egli indica questa possibilità, la deve anche finanziare».
Resta però il tema organizzativo e «parlare oggi di comando unico per uno come me che ne sentiva parlare 11 anni fa e di più, è anacronistico - continua il sindaco - La vera sfida è mettere insieme i servizi dal punto di vista dell'innovazione: videosorveglianza, intelligenza artificiale, capacità d'indagine, a disposizione di altre forze dell'ordine».
Ecco, una via più praticabile ed efficace è fare «della tecnologia un punto di forza (pur con il limite ancora imposto dalla privacy, a differenza di altri Paesi ad esempio sul riconoscimento facciale), quindi portare tutti a un certo livello di conoscenza dell'innovazione, aumenta la capacità di risposta e ci sono maggiori spazi di manovra». Come dimostrano Pnrr e gli investimenti sulla digitalizzazione.














