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Salute | 24 novembre 2025, 17:09

Giovani e dipendenze, l’allarme di Ats Insubria: «Il 26% degli accessi al pronto soccorso per l’uso di sostanze riguarda la fascia 15-24 anni»

L'Agenzia ha reso noti i dati del fenomeno nel corso del convegno “Dalla sostanza all’effetto”: «A fronte di un aumento dei consumi tra adolescenti e giovani adulti, nel 2024 si registra un innalzamento dell’età media delle persone in carico ai servizi per le dipendenze»

Nel 2024 il 26% degli accessi al pronto soccorso per problematiche legate all’uso di sostanze psicotrope riguarda la fascia 15-24 anni, risultando la quota più alta del campione, con l’alcol come sostanza d’abuso principale. I dati mostrano una migliorata capacità del sistema di cura infatti il tasso di assistiti sale da 224 a 241 ogni 100.000 abitanti, mentre il numero di operatori passa da 9,02 a 11,6 ogni 100.000 abitanti (sopra i 15 anni) e nello stesso anno aumenta il numero di persone al primo trattamento nella vita presso i servizi per le dipendenze,

Tuttavia, a fronte di un aumento dei consumi tra adolescenti e giovani adulti, nel 2024 si registra un innalzamento dell’età media delle persone in carico ai servizi per le Dipendenze, che passa da 38,9 a 41,6 anni, da qui l’esigenza di interrogarsi sulle modalità più efficaci per l’aggancio precoce delle nuove generazioni. 

Questa la fotografia della diffusione del fenomeno sul territorio che è emersa durante “Dalla sostanza all’effetto. Disagio giovanile, sostanze e dipendenze comportamentali”, il convegno annuale sulle dipendenze giovanili, organizzato da ATS Insubria nell’ambito della Rete Diffusa Dipendenze (ReDiDi) che si è svolto a Villa Recalcati con l’obiettivo di fornire una panoramica aggiornata sulle nuove abitudini di consumo e dipendenze nella Generazione Z, approfondendo aspetti clinici, socioculturali e preventivi, rivolti a un centinaio di esperti e specialisti del settore.

Tra i relatori anche Sabrina Molinaro, ricercatrice del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche e responsabile della Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari con un intervento dal titolo “GEN Z, consumi psicoattivi, nuove traiettorie d’uso e dipendenze comportamentali fra normalità e fragilità” e Stefano Benzoni, neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta e docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca con una relazione su “Nuove forme della sofferenza psichica in adolescenza

Il fenomeno tra preadolescenti, adolescenti e giovani adulti resta articolato e influenzato da una pluralità di fattori personali, familiari e sociali. A contribuire alla complessità del quadro sono anche l’emergere di nuove sostanze sintetiche e la crescita delle dipendenze comportamentali – dal gioco d’azzardo al gaming, passando per i social media – che richiedono un approccio sempre più integrato e multidimensionale. A livello nazionale si conferma un aumento nel consumo di alcol, cannabis, tabacco riscaldato e psicofarmaci senza prescrizione, spesso in contesti segnati da fragilità educativa o sociale (Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle Tossicodipendenze in Italia – anno 2025).

Emanuele Monti presidente della Commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia di Regione Lombardia ha commentato: “Dalla legge al territorio. La Re.Di.Di Rete Diffusa Dipendenze è un’innovazione fondamentale inserita nella Legge Regionale 23/2020 di cui sono stato promotore, che dimostra come solo un approccio integrato, con il territorio al centro, permetta di raggiungere risultati sempre più efficaci. Il mio impegno sul tema delle dipendenze continua in questa Legislatura come membro del “Comitato di indirizzo e coordinamento regionale in area dipendenze”, che garantisce la piena operatività dell’impianto normativo. Il mio ringraziamento va dunque a tutte le Istituzioni e gli operatori impegnati nel contrasto alle dipendenze, per l’importante contributo che offrono ogni giorno”.

“I dati presentati ci consegnano un quadro che non possiamo ignorare: l’uso di sostanze tra i più giovani è in crescita ed è un segnale che deve interrogare profondamente tutta la comunità. Allo stesso tempo, registriamo una maggiore capacità dei nostri servizi sanitari di intercettare precocemente il disagio, grazie al lavoro integrato tra sistema socio-sanitario, scuole, famiglie, servizi territoriali e professionisti – spiega Salvatore Gioia direttore generale di ATS Insubria -. Questo ci conferma che la strada è quella giusta. Le dipendenze giovanili non sono solo un problema sanitario: sono un tema sociale, educativo e culturale. Come sistema pubblico abbiamo il dovere di garantire ascolto, prevenzione e percorsi di cura efficaci. L’evento di oggi rappresenta un momento fondamentale per condividere esperienze, analizzare criticità e costruire strategie comuni. Solo lavorando insieme possiamo proteggere i nostri ragazzi e offrire loro reali opportunità di salute e futuro”.

C.S.

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