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Busto Arsizio | 14 novembre 2025, 15:05

Busto Arsizio crocevia di cultura e relazioni: tre partnership per crescere e farsi conoscere, in Italia e oltre

La città è diventata “Comune sostenitore” del Fai – Fondo per l’ambiente italiano ed entra in due istituzioni internazionali: Icom – International council of museums e Acte – Associazione collettività tessili europee. L’assessore Manuela Maffioli: «Accediamo a contesti di notevole prestigio e respiro, fonte di possibili contaminazioni e stimoli, palcoscenici che Busto merita»

Parte dello staff del settore Cultura con Manuela Maffioli

Parte dello staff del settore Cultura con Manuela Maffioli

Il Fai – Fondo per l’ambiente italiano è la realtà più nota, a livello nazionale e per tante iniziative concretizzate anche in città. Icom – International council of museums e Acte – Associazione collettività tessili europee sono meno conosciute al grande pubblico ma hanno un respiro continentale e mondiale. Busto Arsizio aderisce a tutte e tre, in virtù «…di una serie di delibere adottate dalla Giunta nelle ultime settimane e a coronamento di un percorso in iniziato tempo fa», ha spiegato oggi in conferenza stampa l’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli. Scopo: «Portare la città in dimensioni di grande prestigio, tra opportunità di miglioramento e possibili contaminazioni, proiettando la nostra immagine culturale sui palcoscenici che si merita».

Del Fai Busto è diventata Comune sostenitore. «È una collaborazione – ha fatto presente, in videocollegamento, la capo delegazione del Seprio, Marta Pozzoni - giocata tra continuità e scambio. Abbiamo apprezzato l’impegno e il sostegno ricevuto, dalle giornate Fai alla recente passeggiata incentrata su Richino Castiglioni. A breve, il 23 novembre, avremo un nuovo appuntamento dedicato alla tradizione culinaria, ai bruscitti, in versione tradizionale e dolce, con il Magistero: il rapporto è in evoluzione». «Sostanzialmente potenziamo una partnership in essere – il rilancio dell’assessore - valorizzando il nostro patrimonio culturale, artistico, architettonico e ottenendo un riconoscimento per il suo valore».

Su Icom, istituzione di ambito museale “agganciata” grazie e per il Museo del Tessile e le Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna: «È nata nel 1946 alla prima conferenza generale dell’Unesco, Icom Italia è arrivata un anno dopo. È l’unica organizzazione internazionale che rappresenta i musei e i suoi professionisti. I pilastri su cui lavora sono qualità complessiva delle proposte, formazione e aggiornamento degli operatori, sensibilizzazione degli enti, diffusione delle esperienze. Si punta a creare o potenziare reti di collaborazione per formare il personale, divulgare buone pratiche, applicare le nuove tecnologie all’ambito museale».  

L’International Council of Museums riunisce oltre 50mila realtà e professionisti museali in tutto il mondo, rappresenta un luogo di dibattito, composto da esperti provenienti da 129 paesi e territori, è formato da 120 Comitati Nazionali e 34 Comitati Internazionali tematici.

Più recente, risale al 1991, è l’istituzione di Acte - Associazione collettività tessili europee, nella quale Busto entra in virtù della sua storia produttiva e della vivacità odierna, negli ambiti della cultura e dell’arte. «Il percorso – ricapitola l’assessore - tra candidatura e ingresso è durato due anni e mezzo. Acte favorisce sinergie tra gli istituti del tessile per la loro valorizzazione in Europa, anche attraverso i suoi canali di comunicazione. Miniartextil, M(a)y Fiber, il rapporto con la fondazione Pistoletto, le mostre, gli incontri e le collaborazioni che si intrecciano a Busto su questi temi sono un patrimonio ideale per fare parte dell’associazione. Alla prossima, imminente assemblea saremo presenti per la prima volta come membri effettivi». Tra le città italiane che aderiscono ad Acte ci sono Biella e Prato, sedi, come Busto, di musei dedicati al tessile.

«Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile le tre collaborazioni - la chiusura dell'esponente di Giunta - per arrivarci è stato necessario l'impegno di tutte le componenti del settore Cultura (nella foto d'apertura, una rappresentanza del personale, Ndr), un lavoro, come spesso succede, silenzioso e svolto con competenza».

Stefano Tosi

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