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Economia | 05 novembre 2025, 08:25

Come va il lavoro in provincia di Varese: «In aumento la cassa integrazione straordinaria, attenzione alle esportazioni»

Indagine sulla Cig in Lombardia della Uil che ha messo a confronto i dati dei primi nove mesi del 2025 con quelli dello stesso periodo del 2024. Nel nostro territorio cala il numero totale di ore di Cig ma aumentano quelle di Cigs. «Crescono le preoccupazioni per la tenuta dell'occupazione - dichiara il segretario Salvatore Monteduro - e c’è un’incognita in più: gli effetti della guerra sui dazi e sulle catene di fornitura che non sono ancora dentro questi numeri»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Nei primi nove mesi del 2025 le ore di cassa integrazione in Lombardia salgono a 72.265.438 (+6,8% sul 2024). È la CIG straordinaria a imprimere la spinta (+26,2%), segnalando riorganizzazioni e crisi non transitorie soprattutto nell’industria. Milano resta stabile nel totale (circa 11,7 milioni di ore, ≈ 0%), ma con un mix meno favorevole: CIGS in aumento e CIGO in lieve calo.

Sono 47.232 i lavoratori mediamente coinvolti in CIG in Lombardia; a questi si aggiungono 1.154 lavoratori coperti dai Fondi di solidarietà: oltre 48.300 persone in tutto. All’interno della CIG, la CIGS riguarda 13.586 lavoratori: è la platea più esposta al rischio di espulsione dal mercato del lavoro.

«Il segnale è chiaro - evidenzia Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia –   cresce la CIG straordinaria nell’industria e crescono le preoccupazioni per la tenuta dell’occupazione. Non parliamo solo di oscillazioni congiunturali ma di riorganizzazioni e crisi che coinvolgono 13.586 lavoratrici e lavoratori. A Milano il totale non aumenta, ma il mix peggiora: più CIGS e meno CIGO. È un campanello d’allarme che non va ignorato. In Lombardia oltre 48mila persone sono state coinvolte fra CIG e Fondi. Bisogna intercettare prima i casi a rischio, prenderli in carico sui territori ed evitare ricadute occupazionali: ricollocazione, riqualificazione e sostegno al reddito devono marciare insieme. C’è un’incognita in più: gli effetti della guerra sui dazi e sulle catene di fornitura non sono ancora dentro questi numeri. Le filiere orientate alle esportazioni vanno monitorate con particolare attenzione. Chiediamo di attivare e rafforzare i partenariati territoriali promossi a livello regionale dalle parti sociali: tavoli stabilicon istituzioni, sistema camerale, formazione. Sono lo strumento operativo per gestire le crisi, proteggere l’occupazione e sostenere le filiere ad alta innovazione».

Davanti a questi numeri la UIL Lombardia insiste con la realizzazione di tavoli territoriali puntanto su ricollocazione e riqualificazione del personale. 

«Monitoraggio continuo e capillare delle singole situazioni, tavoli territoriali subito, e un impegno netto su ricollocazione e riqualificazione. Solo così che si evitano ricadute occupazionali – conclude Salvatore Monteduro  . La CIG è essenziale, ma non può diventare strutturale: serve una regia proattiva che tenga insieme monitoraggio, transizioni e tenuta dei redditi.” – Salvatore Monteduro – I dati arrivano prima degli eventuali effetti della guerra sui dazi e di nuove tensioni nelle catene di fornitura. Le filiere orientate alle esportazioni vanno presidiate con strumenti rapidi sui territori. Per affrontare in modo efficace i casi provinciali e costruire soluzioni condivise, va dato impulso ai partenariati territoriali promossi a livello regionale dalle parti sociali: sono la leva operativa per gestire le crisi, facilitare transizioni e upskilling e sostenere le filiere ad alta innovazione».

I NUMERI DELLE PROVINCE LOMBARDE

I numeri chiave (Lombardia)

Ore totali: +6,8% (da 67,7 a 72,3 mln).

CIGS: +26,2% (da 16,48 a 20,79 mln).

CIGO: +0,5% (stabile su 51,45 mln).

Lavoratori in CIG: 47.232 (+3.001).

Fondi di solidarietà: 1.765.958 ore (−7,6%), 1.154 lavoratori (−94).

Settori: Industria +9,0% (driver della crescita); Edilizia −28,9%, Commercio −17,2%

Milano:

Ore totali: ≈ 0% (da 11.718.838 a 11.713.856).

Mix: CIGS +5,3%, CIGO −3,1%.  Tenuta complessiva, ma con pressione selettiva su casi più complessi.

La mappa provinciale (Chi sale, chi scende, chi preoccupa)

Province in aumento marcato (spinta CIGS / manifattura)

Brescia: 16.052.368 ore (+21,3%), 10.492 lavoratori (+1.843). CIGS in accelerazione; filiere metalmeccaniche e beni intermedi sotto stress.

Como: 7.285.632 (+16,9%), 4.762 (+688). CIGS +304,3%: filiere meccaniche, tessile-arredo e componentistica da presidiare.

Monza Brianza: 4.374.634 (+18,8%), 2.859 (+453). CIGS +45,4%: meccanica, gomma-plastica e arredo in transizione.

Bergamo: 12.205.790 (+9,2%), 7.978 (+674). Crescita congiunta CIGO/CIGS; filiere metalmeccaniche e carta-chimica da monitorare.

Lodi: 630.304 (+100,1%), 412 (+206).  Raddoppio dei volumi, traino CIGO; attenzione a micro-filiere e subfornitura.

Cremona: 1.843.046 (+26,9%), 1.205 (+255).  Profilo congiunturale: CIGO su, CIGS giù. Volatilità da seguire “a scatti”.

Sondrio: 790.764 (+68,0%), 517 (+209). Crescita robusta su basi ridotte; attivazioni anche in “altri settori”.

Lecco: 3.058.460 (+5,7%), 1.999 (+108).  Incremento moderato, mix stabile; meccanica e subfornitura in assestamento.

Province in calo del totale (ma non tutte migliorano nel mix)

Mantova: 3.739.814 (−15,6%), 2.444 (−452).  Contrazione congiunta CIGO/CIGS; area in raffreddamento, ma da confermare nel Q4.

Pavia: 1.599.406 (−22,4%), 1.045 (−302) Riduzione su entrambe le tipologie; attenzione a tenuta PMI e servizi di filiera.

Varese: 8.971.364 (−10,4%), 5.864 (−679). Totale in calo, CIGS +29,4%: mix peggiora; manifattura export-driven da presidiare.

Settori (Lombardia):

Industria: è il motore dell’aumento (+9,0%). Cresce anche la platea (+3.700).

Edilizia: −28,9% (ore) e −463 lavoratori: rientro rispetto ai picchi 2024.

Commercio: −17,2% (ore) e −249 lavoratori via CIG; Fondi di solidarietà in calo (−7,2% ore).

Fondi complessivi: −7,6% ore; una parte dei casi più complessi migra verso CIGS.
 

C.S.

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