C’è una storia che scorre silenziosa tra i mattoni rossi delle fabbriche dismesse e i cortili delle vecchie case di Castellanza, una storia fatta di mani operose, di ingegno e di visione. Mercoledì 15 ottobre, alle 15, nella Sala Conferenze del Museo del Tessile, questa storia tornerà a farsi voce viva grazie alla conferenza “Il racconto di Castellanza: da borgo a città, storia e prospettive”, tenuta da Davide Tarlazzi e promossa dall’Università Cittadina per la Cultura Popolare.
Tarlazzi, laureato in Scienze dell’Educazione - Esperto nei processi formativi - e in Storia e critica dell’arte, è formatore e docente a contratto presso la Liuc. Dal 2021 ricopre il ruolo di assessore con delega ai servizi del settore cultura, istruzione e biblioteca del comune di Castellanza. Una figura che unisce la competenza accademica alla conoscenza diretta del territorio, rendendolo la voce ideale per guidare il pubblico in un viaggio nella memoria collettiva cittadina.
Nel corso dell’incontro, l’oratore ripercorrerà l’affascinante cammino che ha trasformato Castellanza da piccolo borgo rurale del Settecento in una delle realtà industriali più dinamiche tra Otto e Novecento. Le filande e le fabbriche tessili, cuore pulsante di un’economia in crescita, lasceranno spazio al racconto delle trasformazioni urbanistiche e sociali che hanno definito il volto moderno della città.
Un posto d’onore sarà riservato agli episodi architettonici più significativi, testimonianze materiali di una comunità capace di coniugare tradizione e innovazione. Ma il racconto non si fermerà al passato: dal sorgere dell’università Liuic, simbolo della Castellanza contemporanea proiettata verso l’internazionalizzazione, fino alle nuove sfide culturali e sociali, la conferenza proporrà una riflessione sul presente e sulle prospettive future.
Attraverso la memoria delle persone che hanno contribuito alla crescita della città e l’analisi di una storia intrecciata al tessuto industriale e culturale della Lombardia, Tarlazzi offrirà una lettura appassionata e lucida dell’identità castellanzese: un’identità che non si limita a custodire le proprie radici, ma le trasforma in energia per immaginare il domani.