Fino a qualche anno fa sognavamo gli ologrammi e immaginavamo di poter interagire con dei mondi virtuali. Oggi, la realtà aumentata ha reso possibile tutto questo. La usiamo quando proviamo a vedere come sta un mobile in salotto prima di acquistarlo e quando giochiamo alle slot online e ai videogiochi con i visori. Certo, c'è da dire che non tutti hanno ancora dimestichezza con questa tecnologia, ma pian piano sarà sempre più accessibile.
Navigazione, acquisti e informazioni sul mondo reale
Il nostro modo di orientarci nel mondo è cambiato e continuerà a cambiare. Oggi, possiamo usare lo smartphone per vedere le indicazioni, i luoghi e tutte le informazioni utili direttamente sopra gli edifici. Sì, proprio con delle scritte virtuali che, in realtà, non esistono. Google Maps ha integrato delle funzioni AR molto utili che permettono di riconoscere i locali e i siti culturali. Non solo, possiamo anche esplorare i contenuti direttamente in 3D! Anche lo shopping sta cambiando, le app ci permettono di provare i prodotti stando comodamente a casa in modo da ridurre i resi. Possiamo vedere le dimensioni reali, così possiamo capire subito se una lampada è troppo grande o se un capo ci sta stretto. Non servono competenze tecniche, basta inquadrare, posizionare e valutare. Per quanto riguarda gli hardware, i visori come Apple Vision Pro hanno iniziato a diffondersi anche fuori dagli Stati Uniti e spingono gli sviluppatori a creare delle app che uniscono il digitale e l'ambiente fisico.
Lavoro e formazione: istruzioni a vista e collaborazione
In ambito professionale, la realtà aumentata permette di vedere gli avvisi sopra i macchinari in modo da ridurre gli errori. Anche la collaborazione cambia, un esperto da remoto può vedere e disegnare delle annotazioni direttamente sul campo visivo dei colleghi. Il vantaggio è pratico, ci sono meno interruzioni, meno documenti da sfogliare e l'apprendimento è più rapido. Nella formazione, l'AR rende più chiari i concetti che sulla carta restano astratti. Pensa a una lezione di scienze con dei modelli 3D che si possono ingrandire e ruotare sul banco, o a un corso di sicurezza in cui la segnaletica e i percorsi di evacuazione compaiono lungo corridoi e le uscite. Questo non elimina il materiale tradizionale, ma lo integra. Il vantaggio principale è che c'è un perfetto mix tra realtà e digitale, quindi non si usano solo i tablet e i monitor, ma serve sempre anche un contatto con il mondo. Chi lavora da casa può tenere a portata di mano le lavagne virtuali, gli appunti e i prototipi 3D mentre guarda i colleghi a grandezza naturale, senza dover gestire mille finestre sovrapposte.
Salute, intrattenimento e inclusione
Nella sanità, alcuni sistemi guidano già i chirurghi con overlay 3D durante le procedure complesse, migliorano la precisione e la consapevolezza spaziale. Ad esempio, la piattaforma xvision di Augmedics ha ottenuto delle nuove autorizzazioni e ha superato i traguardi d'adozione in sala operatoria, mentre le autorità sanitarie statunitensi hanno pubblicato delle cornici di riferimento sugli usi clinici di AR e VR. Quindi, non parliamo più di prototipi, ma di strumenti che entrano nei flussi di lavoro ospedalieri. Per quanto riguarda l'intrattenimento, l'AR aggiunge dei livelli interattivi agli eventi dal vivo, basta inquadrare il palco e compaiono le informazioni sul brano, oppure si può seguire una partita con gli indicatori che seguono l'azione in tempo reale. Quindi, non serve entrare in un mondo separato, è il digitale che viene da noi, nella stanza in cui ci troviamo. E per quanto riguarda l'accessibilità? L'AR può supportare chi ha delle difficoltà motorie o cognitive con delle indicazioni contestuali (frecce, piste luminose, promemoria) che compaiono dove servono. Un itinerario in stazione, ad esempio, può diventare un nastro visivo che ci guida alla banchina giusta. Per chi vive in città, questo significa muoversi con più autonomia.
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