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Storie | 02 ottobre 2025, 12:31

Un ponte tra culture, natura e resistenza: Michael Bolognini parte per una nuova spedizione estrema in Iran

Un viaggio oltre i limiti fisici e culturali, guidato dalla passione per l’esplorazione e dal desiderio di connessione tra mondi lontani. Il bustese Michael Bolognini parte per l’Iran con una sfida estrema: sopravvivere con l’essenziale, affidandosi solo alla natura e all’amicizia. Al suo fianco, l’avventuriera iraniana Aram e il bushcrafter Matin, in una spedizione che unisce coraggio, cultura e umanità

L’avventura non è solo una sfida contro la natura, ma anche un viaggio interiore, un’occasione per unire culture e creare legami duraturi. Con questo spirito, l’esploratore bustese Michael Bolognini si prepara a intraprendere la sua nuova impresa: la “7 Days Extreme Essential”, una spedizione estrema nel cuore dell’Iran, terra di paesaggi spettacolari e storia millenaria.

Dopo le precedenti esperienze nel Circolo Polare Artico e in Islanda, portate a termine in completa autonomia, Bolognini si cimenterà in una nuova sfida: vivere per sette giorni nelle montagne iraniane con il solo equipaggiamento essenziale, senza tenda, costruendo rifugi di fortuna e contando unicamente sulle proprie competenze in sopravvivenza.

Questa spedizione, tuttavia, non sarà un’impresa solitaria. Determinante è stata la collaborazione con Aram Saheb Fosoul, guida e agente di viaggio iraniana, che ha curato tutta la logistica: dalla richiesta del visto alla pianificazione dell’intero itinerario. «Non sarebbe stato possibile senza Aram – ha dichiarato Bolognini – una donna straordinaria che mi ha guidato alla scoperta di questo Paese».

Aram, esperta conoscitrice del territorio, ha spiegato così il proprio approccio: «Ogni avventura è una storia personale. Non mi limito a organizzare viaggi: creo esperienze autentiche che uniscono pianificazione precisa e narrazione. Il mio obiettivo è far scoprire l’Iran nel modo più profondo e vero possibile».

La spedizione si articolerà in tre fasi. Dopo i primi sette giorni in completa autonomia tra le montagne, Bolognini tenterà la scalata del Monte Damavand (5.600 metri), la vetta più alta dell’Iran, con un tempo massimo previsto di quattro giorni, inclusa l’acclimatazione. A seguire, attraverserà il Deserto del Lut, uno dei luoghi più aridi e inospitali del pianeta, dove vivrà altri quattro giorni in autosufficienza, testando i propri limiti fisici e mentali.

Una partnership che unisce le culture

Al centro del progetto c’è anche la collaborazione con Matin Tootazehi, conosciuto come Matin Bushcraft, avventuriero e bushcrafter iraniano. «Michael non è solo un leader nelle spedizioni, ma anche un rappresentante del ricco patrimonio culturale italiano - ha dichiarato Tootazehi -. La nostra amicizia crea un ponte tra esperienze diverse, ma complementari. Questa spedizione unisce natura, cultura e avventura».

Tootazehi ha poi aggiunto: «Per me, l’obiettivo è mostrare l’Iran al mondo come parte integrante della storia dell’esplorazione. Non si tratta solo di sopravvivenza, ma di un viaggio culturale e simbolico».

Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche a Shima Azizkhani, manager di Matin, per il supporto alla realizzazione di questa collaborazione internazionale.

E il viaggio non finisce in Iran. Dopo questa impresa, Michael Bolognini si dirigerà in Patagonia, dove affronterà un mese di traversata fluviale in totale autonomia insieme a un team di canoisti italiani. A seguire, sarà la volta della Tanzania, dove vivrà per un mese in completa autosufficienza durante la stagione delle piogge, culminando con l’ascesa al Monte Kilimangiaro, a testimonianza di una vita dedicata all’esplorazione e al superamento dei propri limiti.

Redazione

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