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Busto Arsizio | 01 ottobre 2025, 07:56

VIDEO E FOTO. Per i clochard, con i clochard. Al Fratello Sole uno spettacolo e il grido: «Busto vi vuole bene»

Grande risposta all’evento "Noi li chiamiamo amici", organizzato da Sos Stazione per raccogliere fondi per il progetto “Un tetto per i senza tetto”. Il presidente Emilio Lonati: «L'inverno sta arrivando, e così le Olimpiadi. Va bene il decoro, ma si deve aiutare non cacciare»

Il senso dello spettacolo andato in scena ieri sera, 30 settembre, al Teatro Fratello Sole, sta tutto lì, nel titolo: “Noi li chiamiamo amici”. Perché se un piatto di pasta riempie la pancia e un tetto ripara dalle intemperie, quello che salva davvero è l’amore. E allora i clochard sono sì bocche da sfamare, ma in primo luogo persone con cui entrare in relazione o almeno provarci. Perché poi ognuno deve metterci del suo, nella consapevolezza che insieme la strada è più facile.

Qualcuno ce la fa a rialzarsi dopo un’esistenza in strada, segnata da dipendenze, conflitti famigliari, perdita del lavoro, malattie e altri casi, o scelte, della vita. Altri tentano, per altri ancora il percorso è particolarmente difficile.

Sos Stazione, l’associazione che aiuta le persone senza fissa dimora che gravitano principalmente intorno alla stazione di Busto Arsizio e all’aeroporto della Malpensa, ha voluto costruire uno spettacolo per i clochard e con i clochard.

La serata, ad ingresso libero e patrocinata dal Comune di Busto, ha permesso di raccogliere fondi per il progetto “Un tetto per i senza tetto” e ha visto protagonisti i senza casa che, seduti in prima fila nei posti a loro riservati, sono stati gli ospiti d’onore dell’evento.

Davanti c’erano loro e dietro la città di Busto. Tra il pubblico c’erano, tra gli altri, i volontari, i membri delle associazioni, i rappresentanti politici tra cui il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore Alessandro Albani, e quelli religiosi, tra cui il prevosto don Severino Pagani e i Frati minori.

Il programma dell’evento, condotto dal presidente e fondatore di Sos Stazione, Emilio Lonati, ha visto andare in scena lo spettacolo (liberamente tratto da “Zorro, un eremita sul marciapiede”) “E’ tutto troppo azzurro”, con Antonio Margiotta ed Emy Losito (compagnia Artenergia), la proiezione delle foto di chi vive per strada, e la musica dei Mandolinisti Bustesi. Non senza dimenticare le testimonianze dei clochard della stazione che sono riusciti a rialzarsi.

Come quella di Enrico che dopo la disgregazione della sua famiglia ha dormito per anni sulle poltroncine di metallo del Pronto Soccorso o come quella di Moreno che ha raccontato come la cosa più difficile sia chiedere aiuto. Come quella di Federico, che pure è cresciuto in una “famiglia bene”. E come quella di Patrizia che dalle dipendenze è uscita quando ha incontrato Dio e che ora a sua volta aiuta a servire i pasti in stazione.

«Amici clochard, Busto vi vuole bene!» ha detto Lonati di fronte al teatro pieno, rivolgendosi direttamente ai protagonisti dell’appuntamento.

Poi ha lanciato un appello. Con l’arrivo dell’inverno e delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, quando l’aeroporto sarà tirato a lucido «e liberato dalla fastidiosa presenza dei clochard», la situazione si complicherà. «Noi diciamo sì al decoro – ha affermato - nel rispetto della dignità delle persone» e ha sottolineato che si deve aiutare e non cacciare e trovare soluzioni alternative da offrire.

Visti i numeri di chi ha bisogno, occorre, secondo l’associazione, pensare all’ampliamento dei posti disponibili nei dormitori o ad una nuova iniziativa congiunta Comune – Chiesa- Fondazioni.

Il presidente ha infine ringraziato Mai Paura odv, l’Ordine francescano secolare di Busto Arsizio, la Fraternità dei Fratelli minori della Parrocchia del Sacro Cuore e il Cinema teatro.

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Mariagiulia Porrello

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