«Una diminuzione del traffico pesante? Pressoché impossibile, anzi, il previsto potenziamento della nuova area cargo a Sacconago, gli investimenti sull’impianto per i rifiuti di Borsano e l’apertura di un altro centro logistico a Olgiate fanno immaginare che i passaggi aumenteranno». Paola Gandini, presidente di Legambiente Busto, non si fa illusioni sugli scenari che si intravedono all’orizzonte per il traffico in città. Ma nemmeno rinuncia a raccogliere e trasmettere la voce dei cittadini. Anche perché era stato molto partecipato l’incontro per parlare in particolare di via Quintino Sella, quando le segnalazioni dei residenti sui disagi per il transito crescente di camion e tir si accavallavano. Era luglio e la discussione toccò a più riprese la nuova area cargo di Sacconago (ritenuta possibile causa dei maggiori passaggi) ma anche altre strade, più o meno note per l’assedio del traffico: i viali Repubblica, Stelvio, Sicilia, Alfieri (immancabile), in generale il rione di Sant’Edoardo (vedi QUI).
Tra le lamentele: mezzi pesanti a tutte le ore (transiti documentati anche con video), inquinamento acustico cresciuto sensibilmente, timori per la sicurezza, deterioramento accelerato delle carreggiate, perfino vibrazioni negli appartamenti.
La petizione lanciata per chiedere al Comune di «…gestire i percorsi stradali di camion e tir, soprattutto diretti o provenienti da Sacconago, al fine di limitare il traffico di mezzi pesanti sulle strade cittadine» raccolse subito consensi. «La raccolta è tuttora in corso – rimarca Paola Gandini – dall'inizio ci siamo dati un orizzonte temporale di qualche mese. Stiamo valutando se procedere anche on-line, come avvenuto, fra l’altro, per preservare il prato vicino alla chiesa di San Rocco. Intanto, il Comune ha messo in moto la procedura per effettuare rilievi fonometrici in via Sella, affidati ad Arpa. La determina è di agosto. Sappiamo di cittadini più che disponibili a offrire le proprie abitazioni per le misurazioni. In generale, le segnalazioni di disagi non sono finite con il periodo più caldo, quello delle finestre aperte. Se le case tremano…».
Legambiente prova anche ad andare oltre, a dare un contributo per alleviare il problema: «Stiamo lavorando a una proposta da sottoporre al Comune. Si tratta, a nostro avviso, di incidere sulle conseguenze di un vizio nell’assetto urbanistico. A Busto, punti importanti di arrivo o partenza per i camion e i tir, come zona industriale, impianto Neutalia e nuova area cargo, si trovano a sud. L’autostrada è a nord. L’attraversamento della città da parte dei mezzi pesanti nasce anche da questo. Se non si agisce sui percorsi, aumenteranno i cittadini che dovranno rassegnarsi a un traffico più invadente e pericoloso. E quelli che già subiscono disagi li vedranno peggiorare».