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Busto Arsizio | 28 settembre 2025, 07:58

VIDEO - Concerto della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago: musica e riflessione con Mattia Archinito

L'ensemble ha regalato al pubblico un concerto intenso ed emozionante dal titolo “Fuori dal buio”, diretto dal Maestro Marco Ferrario e con la partecipazione dell’ex ergastolano. L’appuntamento ha unito l’arte musicale alla riflessione, alternando capolavori della tradizione sinfonica a brani d’autore, fino a toccare il repertorio contemporaneo con arrangiamenti originali.

VIDEO - Concerto della Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago: musica e riflessione con Mattia Archinito

Una testimonianza dal carcere per interrogare le coscienze, accompagnata dalla musica. È stato questo il cuore dello spettacolo “Secondo tempo fuori dal buio”, in scena ieri, sabato 27 settembre, al teatro Lux di Sacconago proposto dalla Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago in collaborazione con Cam To Me e Comunità Missionarie Laiche.

A raccontarsi è stato Mattia Archinito, detenuto all’ergastolo a Bollate che ieri ha saputo magistralmente dialogare con la Filarmonica diretta dal maestro Marco Ferrario.

La serata si è aperta con un ricordo all’amico della Filarmonica recentemente scomparso, Marco Anzini ed è proseguita in un dialogo continuo tra l’attore e la musica.

Teatro pieno, brani accattivanti tratti anche dal repertorio della musica nota al grande pubblico. La Filarmonica Santa Cecilia di Sacconago ha regalato così al pubblico un concerto intenso ed emozionante dall’invitante titolo, appunto, “Fuori dal buio”.

L’appuntamento ha unito l’arte musicale alla riflessione, alternando capolavori della tradizione sinfonica a brani d’autore, fino a toccare il repertorio contemporaneo con arrangiamenti originali.

Il primo brano a dare il la è stato “The witch and the saint” di Steven Reineke seguito da “Forgotten dreams” di Anderson, poi “Voglio una vita spericolata” di Vasco Rossi. “Il pescatore” di De Andrè, “Gun’s concert”, “Believer”, “Il cielo in una stanza meglio” di Gino Paoli, la “Sinfonia n 5” di Dvorak, “La forza della vita” e “Che sarà” hanno scandito ritmi piacevoli che hanno saputo catturare il pubblico. 

La storia di Mattia è stata una storia di cammino e cambiamento, testimonianza di come il carcere possa davvero contribuire a costruire una nuova vita. Da un delitto compiuto a diciotto anni, infatti, Mattia ha iniziato un percorso che, da dietro le sbarre, ha assunto il volto dello studio, del lavoro e della ricerca di senso. “Il carcere mi ha salvato la vita”, ha detto in più occasioni: anni duri, segnati dall’isolamento e dal buio, che sono diventati però anche occasione di riflessione e di cambiamento. Oggi Mattia studia, lavora, è padre, e accetta di mettersi in gioco di fronte al pubblico con una testimonianza che non cerca assoluzioni, ma che racconta la possibilità di un “secondo tempo” nonostante l’errore e la condanna.

Non solo musica: le voci narranti di Davide Ancri, Paola Consolaro e Marco Mussino hanno accompagnato il percorso sonoro con testi e riflessioni, mentre contributi visivi e testimonianze hanno reso la serata ancora più intensa. Il pubblico ha così vissuto un concerto che non è stato soltanto spettacolo, ma esperienza condivisa, capace di illuminare emozioni, pensieri e speranze.

L.Vig.

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