/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 23 agosto 2025, 22:05

Sgombero del Leoncavallo: il Comitato Antifascista di Busto solidale con il centro sociale

Stigmatizzata l'azione avvenuta in pieno agosto e sottolineato, fra l'altro, il diverso trattamento riservato a Casa Pound, il Comitato annuncia l'adesione alla manifestazione del 6 settembre

Lo striscione del Comitato al presidio contro il Remigration Summit nella scorsa primavera

Lo striscione del Comitato al presidio contro il Remigration Summit nella scorsa primavera

Sgombero del Leoncavallo, il Comitato Antifascista di Busto Arsizio condanna l'azione. Annuncia, inoltre, che aderirà alla manifestazione annunciata per il 6 settembre, alla quale gli organizzatori intendono conferire caratura nazionale.  

«Care compagne e cari compagni del Leoncavallo  - scrive il Comitato - Con grandissimo rammarico martedì 21 agosto in mattinata abbiamo appreso la notizia dell’assurdo sgombero del centro Sociale Leoncavallo. La modalità stessa in cui l'autorità è intervenuta ci indigna».

Questo perché «compiuta nel bel mezzo dell'estate, come a voler colpire in un momento di bassa attenzione,  rendendo evidentemente  difficile una resistenza concreta reale e una risposta  pronta. Siamo perciò pienamente convinti, come sostenuto da tanti e tante di coloro che hanno frequentato questo spazio e lo hanno conosciuto, che l’azione di sgombero non abbia alcuna relazione con l’eventuale ripristino della legalità, bensì sia una vera e propria dimostrazione di forza della destra». E difende «chi ha per anni manifestato di volere costruire un differente modello culturale e sociale rispetto a quello dominante, caratterizzato da  forte autonomia e condivisione, fornendo, a  cittadine e cittadini di Milano e non solo,  un’opportunità di aggregazione e di formazione culturale e politica di grande livello e fuori dalle logiche di mercato». 

«Indubbiamente a Meloni ed al suo governo preme mostrare l’assetto autoritario e muscolare nella gestione della vita sociale e politica italiana in generale ed alla destra, in particolare, rimarcare la rivalsa, come detto più volte, su quella “egemonia culturale della sinistra” che è per la destra una vera ossessione -   afferma sempre il Comitato - Non staremo discutere dell’assurdità di tale espressione, basti pensare alla miseria delle esperienze sociali e delle “proposte culturali” della destra e, ad esempio, alle risposte proprio sull'ipotesi di sgombero di CasaPound o alle scelte sconsiderate che nell'ambito di sua competenza sta operando il ministro Giuli. Nemmeno rimarcheremo che Piantedosi e Meloni rivendichino questo sgombero come ripristino della legalità, dato che il diverso atteggiamento manifestato proprio nei confronti di Casapound indica una plateale contraddizione». 

E ancora Il Comitato scrive: «Se sono chiare la responsabilità del governo, rese evidenti dalle ripetute e tronfie loro dichiarazioni, riteniamo che ci siano anche responsabilità da parte dell’amministrazione cittadina milanese, che pur sapendo della situazione che da tempo si protraeva e del rischio di sgombero, non ha saputo fornire una soluzione alternativa. Di fatto si è così resa corresponsabile di un gravissimo processo, ovvero la marginalizzazione e la cancellazione progressiva di quegli spazi di aggregazione e di produzione di cultura non pienamente allineati alla dominante ideologia liberale e di mercato, che ci è violentemente proposta come l’unica possibile. Corresponsabili per inerzia o chiara volontà? Siamo dell’idea che purtroppo l’attuale amministrazione comunale di fatto sia pienamente allineata all’idea dominante del liberismo e del mercato e molto poco attenta al sociale. Una vicenda triste, questa dello sgombero, che ricalca e riflette i processi economici e sociali ben evidenti a Milano ed altrove dove la speculazione edilizia ha trasformato intere zone della città in quartieri di lusso da cui vengono allontanati lavoratori, giovani, anziani ed immigrati con pensioni e salari poco adeguati. Anche socialità e cultura seguono drammaticamente questo processo».

 Infine: «Con lo sgombero del Leoncavallo perdiamo un prezioso spazio di aggregazione e di produzione di cultura alternativa, non allineata, uno spazio non allineato alle regole del mercato, un luogo accessibile a chi non vuole spesso non può permettersi anche semplicemente altre modalità di svago, dato il costo che comportano. Perdiamo uno spazio sociale pubblico ed autogestito in una città che è preda della speculazione e dell’annientamento degli spazi pubblici. Care compagne e compagni del Leoncavallo, abbiamo sempre guardato con ammirazione all’impegno che avete messo per anni nella gestione del centro sociale e consideriamo quanto accaduto un duro colpo anche per noi.  Per questo il Comitato Antifascista di Busto Arsizio aderisce alla manifestazione indetta per il prossimo 6 settembre, per una città inclusiva e non escludente, attenta al sociale e non solo al profitto, dove si crea e si pratica altro mondo possibile».

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore