I capitoli più recenti nella carriera sportiva di Stefano Ghisolfo da Busto Arsizio sono le tappe dell’Italia Open Water Tour a Camogli (vittoria nella sei chilometri, la gara più lunga del programma) e alla Coppa Byron (secondo agonista e di categoria). Un momento intenso per l’atleta di Busto, trasferitosi nel 2021, da solo e non ancora maggiorenne, a La Spezia per vivere la sua passione per il mare, il nuoto, le grandi distanze. «In passato – puntualizza – mi sono messo alla prova anche in gare più lunghe. I 25 chilometri, per esempio. Oggi mi concentro su quelle che oscillano tra il miglio e i 5 o 6 chilometri. Una scelta fatta anche per conciliare sport e studio».
Nel caso di Stefano, i due ambiti hanno un comune denominatore: l’acqua. «Ho terminato gli esami – spiega – e ovviamente sono soddisfattissimo per questo primo traguardo. Ora il programma prevede la laurea, a settembre. Ingegneria nautica, la mia tesi riguarda la progettazione di un’imbarcazione, entro i 24 metri. Con un occhio di riguardo alla sostenibilità».
Stefano difende i colori della Superba Nuoto ma anche quelli di UniGe Cus, il Centro Universitario Sportivo dell’Università di Genova. Tra bracciate e libri, il pieno dell’estate si annuncia per lui particolarmente impegnativo. «Per chi pratica il nuoto in acque libere, il periodo più intenso è quello che va da metà maggio all’inizio dell’autunno. Ma nella prospettiva della discussione della tesi questa concentrazione può essere, per me, addirittura un vantaggio. Se lo studio mi assorbisse al cento per cento, sentirei lo stress in modo nettamente maggiore. In passato nuotare mi ha aiutato anche nella gestione di appuntamenti extra sportivi, spero che succeda anche questa volta».
La Spezia continuerà a essere la base operativa: lì Stefano ha concluso gli studi superiori, iniziati al Liceo Scientifico Arturo Tosi (vedi QUI e QUI), lì ha cominciato, e ora quasi concluso, Ingegneria. «Qualcosa è rimasto costante, da allora a oggi: l’alloggio. Sono ancora nello stesso convitto di quando avevo 17 anni, mi sono trovato bene». Una sistemazione, in una struttura dei salesiani, che i più potrebbero percepire come severa. Anche perché la figura di un atleta forte, giovane, indipendente, sul punto di laurearsi fa immaginare successi a mazzi con le ragazze e nelle relazioni sociali. Stefano sorride, un po’ conferma e un po’ ridimensiona. Ma aggiunge, implacabile: «In questi anni mi sono concentrato davvero tanto su sport e università».
E il rapporto con Busto? «Resta nel mio cuore. È ovvio, le amicizie antecedenti il trasferimento, quelle con i compagni di classe e con gli atleti incontrati nuotando, sono cambiate. Ma non si sono assolutamente esaurite. Oltre allo Sporting Club di Mozzate. Per me restano importanti la Busto Nuoto, la Bustese… è in quella piscina che ho iniziato. Sono tante le persone incontrate in vasca e con cui ho legato».
Prossimo obiettivo? «L’anno scorso ho vinto la classifica a punti nelle tappe liguri dell’Open Water Tour. Mi piacerebbe confermarmi».