Di fronte a un pubblico internazionale, hanno danzato nell’acqua con la grazia di chi parla lo stesso linguaggio del cuore. E il podio non ha potuto fare a meno di accoglierle.
Michela Barbini e Alessia Fornasini non sono semplicemente un duo di nuoto artistico: sono madre e figlia, di Olgiate Olona, 61 e 27 anni, un legame di sangue trasformato in perfetta armonia artistica. Insieme, in questi giorni, hanno brillato ai Mondiali Master di Singapore, conquistando la medaglia d’argento sia nel duo tecnico sia nel duo libero, lasciando il segno in una competizione di altissimo livello.
E se il traguardo internazionale non bastasse a rendere questa storia straordinaria, ecco che il dettaglio più sorprendente emerge: Alessia vive e lavora a Cambridge, nel Regno Unito, come project manager. Eppure, grazie allo smart working e a un’intesa forgiata nel tempo e nell’amore, riesce ad allenarsi con la madre solo pochi giorni l’anno. Nonostante questo, quando entrano in vasca, il tempo si annulla: i corpi si muovono all’unisono, le emozioni scorrono in parallelo e la sincronia – quella vera – esplode in tutta la sua potenza.
I numeri parlano chiaro. Ai Campionati Italiani Master, tenutisi a Riccione il 12 e 13 luglio, Michela Barbini ha dominato, conquistando l'oro sia nel tecnico sia nel libero. Poi, ai Mondiali di Singapore appena conclusi, ha agguantato un quarto posto nel tecnico individuale e un brillante argento nel libero. La figlia Alessia, con tenacia e stile, ha chiuso terza nel solo tecnico e quarta per soli 5 centesimi nel solo libero. Ma è nel duo che le due donne hanno dato il meglio: argento nel tecnico, argento nel libero, ma oro nell’intesa.
«Siamo al settimo cielo», raccontano, ancora emozionate. E c’è da crederci.
Michela, tesserata con Aqa sport Cusago, ha iniziato col sincro a 12 anni. Poi tre figli, una pausa di vent’anni e il ritorno in vasca nel 2012 come master. Da allora, un decennio di vittorie in Italia e ora un sigillo internazionale. «Il sincro è la mia passione sfrenata – dice – Non riesco a stare lontana dalla piscina». A guardarla in azione, con quel fisico tonico e lo sguardo deciso, si fatica a credere che ci siano 34 anni di differenza con la figlia Alessia. Entrambe sembrano scolpite dallo stesso desiderio di bellezza, ritmo e forza.
Un duo “singolare”, sì. Ma soprattutto un esempio. Perché il talento si può allenare, ma l’amore – quello vero – sa generare imprese fuori dal comune. Mamma e figlia, sincronizzate in tutto: nella vasca, nella vita, sul podio. E ora, anche nella storia.