La UIL Lombardia, sulla base dello studio nazionale curato dal Servizio Stato Sociale, Politiche Fiscali e Previdenziali della UIL e dei dati ufficiali del MEF (aggiornati al 23 giugno 2025), denuncia la forte iniquità del sistema delle addizionali IRPEF comunali nei capoluoghi lombardi: una fiscalità che colpisce in modo sproporzionato i redditi medio-bassi, contraddicendo il principio costituzionale di progressività.
«La stragrande maggioranza dei capoluoghi lombardi applica l’aliquota massima dello 0,80%, senza alcuna differenziazione per scaglioni di reddito. Si tratta di una fiscalità regressiva, che aggrava le disuguaglianze sociali. Solo tre comuni – Lodi, Mantova e Pavia – adottano criteri progressivi che rispettano davvero il principio di equità» dichiara in una nota Salvatore Monteduro, Segretario UIL Lombardia.
Un esempio concreto: il Comune di Milano
Come riportato anche dalla stampa locale, il Comune di Milano ha registrato 20 milioni di euro in più di entrate nel 2025 grazie all’addizionale comunale IRPEF, che resta fissata all’aliquota unica dello 0,80%, la massima consentita. Questo gettito ha contribuito in maniera significativa all’assestamento di bilancio, consentendo nuove risorse per welfare, manutenzione e il bonus da 300 a 500 euro per i dipendenti.
«È positivo che le risorse siano investite in servizi pubblici e lavoratori – sottolinea il segretario regionale UiL Lombardia Salvatore Monteduro – ma resta il problema strutturale: il prelievo avviene in modo piatto e non progressivo, colpendo allo stesso modo chi guadagna 24.000 euro e chi ne guadagna 100.000. È ora di affermare una fiscalità locale fondata sulla giustizia e sulla trasparenza. Chiediamo che il sistema delle addizionali IRPEF venga riformato secondo criteri di giustizia fiscale. Il lavoro non può essere il bancomat dei comuni. Chi guadagna meno deve pagare meno, non la stessa aliquota del reddito più alto» afferma Monteduro.
E per far capire come sia possibile attuare la cosa Monteduro fa l’esempio di Mantova.
«Il principio costituzionale di progressività – conclude Monteduro - va attuato a tutti i livelli di governo. Il Comune di Mantova dimostra che si può fare, grazie a un sistema con scaglioni reali e una soglia di esenzione alta che protegge davvero i redditi medio-bassi. È la prova che una fiscalità locale più giusta è possibile. Non è solo una questione tecnica, ma un atto di giustizia sociale e di responsabilità istituzionale».
Aliquota IRPEF Regionale – Regione Lombardia (2025)
- 1,23% fino a € 15.000
- 1,58% da € 15.001 a € 28.000
- 1,72% da € 28.001 a € 50.000
- 1,73% oltre € 50.000