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Scuola | 12 luglio 2025, 19:42

VIDEO E FOTO - Diploma day allo scientifico Tosi: il sogno di un tocco lanciato in aria, una celebrazione tra emozione, orgoglio e futuro

Il Diploma Day dello scientifico di Busto Arsizio, 12 luglio, ha trasformato la palestra in un palcoscenico di emozioni. Tra musica, discorsi e applausi, 160 studenti hanno ricevuto il diploma e salutato la scuola. Momenti toccanti, ringraziamenti ai docenti e ricordi commossi hanno scandito la cerimonia. Il lancio del tocco ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo.

Applausi. Emozione. Musica. Il battito dei cuori in sottofondo, i sorrisi tesi, gli occhi lucidi. E una palestra, quella dello Scientifico Tosi di Busto Arsizio, trasformata per un pomeriggio in un teatro di sogni. Sabato 12 luglio, dalle 17 alle 19, si è celebrato il Diploma Day: una cerimonia carica di significato, l’ultimo atto di un viaggio iniziato cinque anni fa e pronto a trasformarsi in altro. Una festa, sì, ma anche un rito di passaggio. Un simbolico saluto alla scuola e un caloroso benvenuto alla vita adulta. 

Le sedie occupate da genitori, amici, insegnanti, autorità. Il campo della palestra animato da 160 studenti in toga, chiamati uno a uno, accolti dagli applausi di 300 spettatori. Uno spettacolo orchestrato con cura, ritmo e sentimento. A guidare il flusso dell’emozione, l’attrice e presentatrice Laura Locatelli, voce narrante di un pomeriggio che resterà impresso nella memoria. 

Un saluto, una carezza, un augurio 

Ad aprire la cerimonia, le parole delle autorità. Gli assessori Manuela Maffioli (Cultura) e Chiara Colombo (Istruzione). Parole istituzionali, certo, ma anche autentiche, sentite. Chiara Colombo ha parlato chiaro: «Siete adulti, state entrando nella vita concreta. Ci saranno ostacoli, ma avete ricevuto valori, non solo nozioni. La vita non è competizione. Da soli non si va da nessuna parte». 

Maffioli ha colpito nel profondo: «La cultura è il passo successivo del sapere. Solo chi cerca la conoscenza in modo libero può restare umano. Ogni individuo migliora con la cultura. E oggi, con la vostra, migliora anche la comunità». 

E poi la dirigente Fabiana Ginesi. Visibilmente commossa. «Quest’anno faccio fatica a salutarli. Mi sono affezionata. Ma il diploma non è un traguardo: è un trampolino. Spero che realizzino i loro sogni. Hanno affrontato molto, anche la pandemia. Meritano di volare». 

Il palcoscenico dei ricordi 

Tutti i ragazzi sono stati chiamati per nome. Nessuno escluso. Ogni classe ha affidato a un rappresentante un ricordo. Parole piene di gratitudine, a volte sussurrate con voce rotta, altre lasciate fluire insieme alle lacrime. Parole che toccano corde profonde, che parlano di crescita, di errori, di risalite. Di paure e di scoperte. 

«Quando siamo arrivati eravamo bambini spaventati, oggi siamo adulti pronti ad affrontare la vita di petto». Hanno ricordato il lockdown, la Dad, i banchi distanziati. Hanno citato i professori, ringraziandoli per la passione e la costanza. Hanno descritto il liceo come un’odissea, ma anche come gli anni più formativi e indimenticabili della loro vita. Gloriosi anni, che resteranno incisi nel cuore. 

Talento e applausi 

La scena è stata arricchita dalla musica. Due band formate da studenti si sono alternate sul palco e una performance rap ha sorpreso e acceso l’atmosfera. Ritmo e parole, emozione e ritmo, applausi e commozione. E poi i protagonisti tra i protagonisti: quindici studenti con 100 e quattro con la lode. Un traguardo che sa di sacrificio e passione, di costanza e talento. 

I nomi brillano come stelle nel cielo di questa giornata: Fabio Pasquale, Marco Riganti, Mattia Colombo, Giulia Russo tra i lodati. E poi Giulia Toniolo, Leonardo Cartabia, Ercole Valerio, Rachele Gullotta, Fabio Regalia e gli altri cento. Merito e riconoscenza, orgoglio collettivo. 

Applauditissimo il discorso di Nicolò Sant’Agata, della 5L: “Esperto di geopolitica”, lo chiamano. È lo studente che ha insegnato anche ai più giovani, che ha condiviso sapere e passione. Un ragazzo che, come tanti altri, ha già lasciato un’impronta. 

Le parole dei maestri 

Anche i docenti hanno voluto parlare. In prima fila, la professoressa Sara Barlocco, che con voce ferma e cuore aperto ha detto: «Siete stati resilienti. Le difficoltà affrontate vi hanno resi più forti. All’università capirete la formazione che avete ricevuto. Non abbiate paura di sbagliare, siate coraggiosi». Un augurio, ma anche un’iniezione di fiducia. 

Il momento del volo 

Poi, il gran finale. Il momento atteso. Il tocco che vola. Quel gesto simbolico che chiude il cerchio, che scioglie le tensioni, che trasforma il silenzio in esplosione. Un’esplosione di gioia, di sollievo, di consapevolezza. Ognuno ha ricevuto il diploma, ha abbracciato un compagno, ha cercato lo sguardo di chi ha reso possibile quel momento. 

L’attrice Locatelli ha chiuso con un monito poetico: «Tutti abbiamo etichette, ma siamo molteplici. Collezionate ruoli, lasciate fluire il potenziale. Vivete le vostre moltitudini». 

Un ponte verso il domani 

Il Diploma Day non è stato solo una cerimonia. È stato un ponte. Un passaggio. Un rito collettivo che ha unito generazioni, emozioni, storie. Perché il Tosi, questa sera, non ha celebrato solo chi lascia. Ha celebrato ciò che resta. Valori, legami, memoria. 

E da oggi, con quel tocco ancora sospeso nell’aria, il futuro può cominciare davvero.

Laura Vignati

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